Oltre 3mila giornalisti e scrittori spagnoli hanno firmato un manifesto a sostegno del primo ministro socialista Pedro Sanchez e di sua moglie, dopo che il leader ha denunciato di essere al centro di una ‘macchina del fango’ messa in moto dalla galassia della destra e dell’ultradestra. Nel manifesto viene affermato che “l’attacco dei media e della giustizia di estrema destra contro la moglie del premier è un nuovo tentativo di sovvertire la volontà popolare espressa alle urne con mezzi illeciti”. Viene criticata quella che si definisce come una “campagna di bufale, falsità e molestie” contro i membri degli ultimi due governi di coalizione di sinistra, affermando che sono stati coordinati e finanziati da partiti politici di destra, media allineati, imprese e membri della magistratura.

La denuncia legale contro la moglie di Sanchez, Begoña Gómez, è stata presentata da una piattaforma di estrema destra che sostiene che la donna abbia usato la sua posizione per influenzare accordi commerciali. Il gruppo, Manos Limpias, ha riconosciuto che la denuncia si basa su articoli di giornale. I procuratori spagnoli sostengono che dovrebbe essere archiviata. “I giornalisti sottoscritti invitano la società civile ad aderire a questo manifesto e a mobilitarsi sui social network e nelle strade contro questo oltraggio antidemocratico“, si legge nel manifesto. “I governi si scelgono e si cambiano alle urne e in Parlamento”, “no al golpe giudiziario e mediatico. No alla macchina del fango”. Secondo il Partito Popolare il comportamento di Sanchez è invece una patetica manovra per cercare di guadagnare consensi alle prossime elezioni regionali ed europee.

Intanto, riferisce il sito Politico, la lettera con cui Sanchez ha annunciato una pausa per riflettere se continuare a ricoprire o no il suo incarico ha “scatenato una febbrile speculazione sul futuro politico della Spagna e sulle possibilità del socialista di ottenere un incarico di primo piano a Bruxelles“. In particolare, c’è chi ipotizza che il premier diventi il prossimo presidente del Consiglio europeo. Bruxelles si sta preparando ad assegnare le cariche più importanti nell’Ue dopo le elezioni del Parlamento europeo di giugno e i partiti politici che otterranno il maggior numero di voti si giocheranno la leadership della Commissione europea, del Consiglio europeo, del Parlamento europeo e la carica di Alto rappresentante. I socialisti, che probabilmente rimarranno il secondo gruppo più numeroso del Parlamento, puntano al posto di vertice del Consiglio europeo, attualmente occupato dal liberale belga Charles Michel, sottolinea Politico. Il trasferimento a Bruxelles potrebbe rivelarsi per Sanchez “un’abile uscita dalla fratturata e tossica scena politica spagnola“.

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