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“Non ci sono più i fascisti di una volta”: Riondino posta la foto di La Russa a testa in giù. Centrodestra in difesa del presidente del Senato

Una vecchia foto del presidente del Senato Ignazio La Russa, ritratto accanto ad un’immagine di Benito Mussolini, davanti alla quale c’è un mazzo di fiori. Rovesciata, a testa in giù, e corredata da un post che recita così: “Non ci sono più i fascisti di una volta. Solo pecore”. L’ha pubblicata in occasione della Festa della Liberazione il regista e attore tarantino Michele Riondino, che è anche il direttore artistico del concerto del Primo maggio Libero e Pensante di Taranto: “Ecco – scrive – cosa sono i fascisti di ieri che sono diventati i governanti di oggi. Meglio una vita da pecora che un giorno da leoni. Viva la resistenza”. Riondino, recentemente applaudito dalla critica per la sua opera prima da regista Palazzina Laf, aggiunge: “La cosa veramente divertente è che c’è stato un tempo in cui i fascisti erano più autentici, più spavaldi, erano leoni, anche se solo per un giorno. Rivendicavano la loro identità senza paura di essere accusati di essere traditori e assassini della patria”.

Immediate la solidarietà e lo sdegno del centrodestra. A partire da Fdi, i cui esponenti uno dopo l’altro sono intervenuti a condanna dell’attore/regista e in difesa del presidente del Senato. Da Lucio Malan che parla di “parole vergognose” a Tommaso Foti che accusa Riondino di gettare “benzina che alimenta l’odio becero”. E poi per Forza Italia Gasparri e Schifani. E ancora il presidente della Camera Lorenzo Fontana: “Rivolgo al Presidente del Senato, Ignazio La Russa, le espressioni della più sentita solidarietà per la foto pubblicata su Facebook che lo ritrae a testa in giù. Esprimo ferma condanna per questa iniziativa lesiva delle Istituzioni”. Condanna per le parole anche dai ministri Lollobrigida e Sangiuliano: “Esprimo sincera e forte solidarietà al presidente del Senato, Ignazio La Russa, a cui sono state rivolte parole indegne da parte di chi dimostra di non essere all’altezza del vivere civile della nostra Nazione”, ha detto il ministro della Cultura. Le parole più polemiche, però, arrivano da Giovanni Donzelli. Per il responsabile organizzazione di Fdi, quelle di Riondino sono parole che macchiano tutto il centrosinistra: “Ancora una volta i campioni della sinistra si sentono titolati a dare patenti di democrazia con metodi volgari e violenti. E ancora una volta dimostrano che i veri antidemocratici sono loro. Quello di Riondino è un post che si commenta da solo: solidarietà al Presidente del Senato, Ignazio La Russa. Questi signori se ne facciano una ragione: la democrazia prevede anche che le elezioni si possano perdere. Lo accetteranno mai?”.