Nelle classi bisogna mettere “insieme le persone con prestazioni simili”. Insomma, i bravi con i bravi e chi fa fatica nell’apprendimento in separata sede. Un discorso che vale anche per un disabile? “Non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico”.
Parola del generale Roberto Vannacci, che a due giorni dall’annuncio della candidatura con la Lega, voluta dal segretario Matteo Salvini, finisce già per imbarazzante il partito, che in parte ribolle per la sua corsa a Bruxelles. E fa esplodere la polemica delle opposizioni. Pd, M5s e Italia Viva, così come Avs e Azione, parlano di concetti “nazisti” e “deliranti”. E critiche arrivano perfino da esponenti di Forza Italia. Mentre le minoranze chiamano in causa anche Giuseppe Valditara e Alessandra Locatelli, ministri dell’Istruzione e della Disabilità, entrambi leghisti. Locatelli, tra l’altro, ha sempre assunto posizioni inclusive.
Lo show del generale questa volta è messo nero su bianco da La Stampa. Mentre ribadisce che Benito Mussolini è stato uno statista e accusa i giovani in piazza di “mettersi nelle condizioni” di farsi manganellare, Vannacci non si trattiene quando si parla di istruzione, amplificando concetti in parte già espressi dallo storico ed editorialista del Corriere della Sera Ernesto Galli della Loggia: “Sono un fautore delle scuole pubbliche, ma vorrei fossero più severe. Oggi si appiattisce verso il basso il livello di tutti gli studenti, anche di quelli più bravi. E invece la scuola dovrebbe essere come lo sport, dove si mettono insieme le persone con prestazioni simili”, spiega nell’intervista.
“Credo – specifica – che delle classi con ‘caratteristiche separate’ aiuterebbero i ragazzi con grandi potenzialità a esprimersi al massimo, e anche quelli con più difficoltà verrebbero aiutati in modo peculiare. Non è discriminatorio. Per gli studenti con delle problematiche mi affido agli specialisti. Non sono specializzato in disabilità”. Quindi arriva il però, immancabile: “Un disabile non lo metterei di certo a correre con uno che fa il record dei cento metri. Gli puoi far fare una lezione insieme, per spirito di appartenenza, ma poi ha bisogno di un aiuto specifico. La stessa cosa vale per la scuola”.
Non contento, prosegue: “Chi ha un grave ritardo di apprendimento si sente più o meno discriminato in una classe dove tutti capiscono al volo? Non sono esperto di disabilità, ma sono convito – conclude – che la scuola debba essere dura e selettiva, perché così sarà poi la vita. O almeno, così è stata la mia vita”. Le sue parole hanno fatto infuriare le opposizioni che chiamano in causa i ministri Giuseppe Valditara e Alessandra Locatelli, entrambi leghisti e titolari di Istruzione e Disabilità.
“Ecco il programma del candidato della Lega Vannacci per la scuola. Il ministro Valditara approva?”, scrive Irene Manzi, responsabile scuola del Pd, su X. Gli esponenti M5s in commissione Cultura definiscono “deliranti, pericolosissime e offensive per migliaia di famiglie” le sue parole: “Il candidato leghista propaganda una ghettizzazione disumana”, scrivono. “Cosa ne pensano i ministri leghisti alla disabilità e all’istruzione Alessandra Locatelli e Giuseppe Valditara? – aggiungono – Difenderanno la scuola pubblica italiana e gli studenti disabili dai deliri di Vannacci o avalleranno con il loro silenzio un’idea che riporta agli anni più bui e terribili del secolo scorso?”. Di “vergogna” parla anche il vice-segretario del Pd Stefano Bonaccini: “Un dovere stare dalla parte opposta”.
Durissima anche la reazione di Italia Viva: “Nelle incredibili parole del generale Vannacci sulle classi separate per i bambini disabili riecheggiano concetti in voga durante un periodo storico chiamato nazismo”, rimarca Raffaella Paita, senatrice e coordinatrice nazionale dei renziani.. “Con la sua agghiacciante uscita Vannacci ha varcato una linea che non deve mai essere superata. Chiediamo alla ministra della Disabilità Locatelli di prendere subito le distanze da un simile orrore”. Di “assurdità” e “profilo razzista” parla anche il capogruppo renziano alla Camera, Davide Faraone.
Nel pomeriggio, si leva anche qualche voce da Forza Italia: “Le classi separate per bambini diversamente abili sono un abominio e mi trovo in profondo disaccordo con le parole del generale”, dice il presidente della Commissione Affari costituzionali alla Camera, Nazario Pagano, definendo le sue proposte come “un passo indietro nel nostro impegno per un’istruzione equa e inclusiva per tutti”.