Lavoro & Precari

Giornata sicurezza sul lavoro, l’ex direttore dell’Ispettorato: “Poche sentenze, si è creata un’immunità”. Meloni e Calderone tacciono

Quasi tre morti al giorno nel 2023 e l’anno in corso già segnato dalla strage della centrale idroelettrica di Bargi. Nella Giornata della sicurezza sul lavoro tornano le promesse della politica all’unità sul tema, gli appelli delle istituzioni e le richieste dei sindacati. Un altro anno se n’è andato, nel frattempo, senza alcuni modifica legislativa ma con 1.041 vittime di lavoro. E ben 15 incidenti mortali plurimi, con due o più lavoratori morti, per un totale di 36 vite spezzate. Tra i casi più gravi la strage di Brandizzo, con 5 manutentori morti mentre lavorava sui binari vicino a Torino. E nel 2024 ci sono già stati l’incidente nel cantiere Esselunga di Firenze e quello nella centrale di Enel Green Power con 12 morti in totale.

“Non bisogna dimenticare che aumentano gli omicidi plurimi, che accadono nello stesso tempo e luogo. Vuol dire che la colpa non è della disattenzione del singolo lavoratore ma dell’organizzazione e gestione del lavoro”, ha sottolineato Bruno Giordano, magistrato presso la Corte di cassazione e già direttore dell’Ispettorato nazionale del lavoro. “Purtroppo dopo oltre 16 anni dall’ introduzione della colpa di organizzazione per le imprese, nonostante 20mila morti e 10 milioni di infortuni, ancora non si applica la responsabilità delle imprese per gli infortuni, ancora oggi pochi processi e poche sentenze con il risultato di avere creato una sorta di immunità”, è l’accusa del magistrato.

Mentre la presidente del Consiglio e la ministra del Lavoro non hanno detto una parola sul tema, si sono fatti sentire i presidenti di Senato e Camera. Per Ignazio La Russa è “necessario un impegno costante e proficuo da parte di tutte le istituzioni ma anche da imprese ed aziende”, mentre Lorenzo Fontana ha sottolineato come “non ci può essere lavoro senza sicurezza” e le tragedie di Firenze e Suviana “richiamano la necessità di un maggiore impegno comune, innanzitutto da parte delle istituzioni, rivolto alla tutela dei lavoratori, soprattutto di chi opera nei settori più a rischio”.

La segretaria del Pd Elly Schlein parla di un “enorme problema” sul quale è “necessario invertire la rotta” con “filiere di sicurezza” e “spezzando le catene dello sfruttamento e dei mancati controlli”. Per la leader dem, la “scelta di reintrodurre i subappalti a cascata è stata estremamente dannosa, così come quella di allargare le maglie dei contratti precari, sapendo, come ci dice l’Inail, che nei contratti a termine l’incidenza delle morti sul lavoro è doppia rispetto ai contratti a tempo indeterminato”. Il Pd chiede quindi di “cambiare il paradigma: la sicurezza e la formazione è un investimento, non un costo” e arriva la richiesta: “La politica sia unita almeno su questo”.

Il leader del M5S, Giuseppe Conte, è intervenuto in serata su Facebook: “Brandizzo, Firenze, Bargi, Latina, Oppido Lucano, Lograto, Laglio. Sono alcuni dei luoghi dove si sono verificati gli ultimi incidenti sul lavoro. Solo nei primi due mesi del 2024, 119 lavoratrici e lavoratori non hanno più fatto ritorno a casa. Lo scorso anno sono stati 1.041, quasi 3 al giorno. Vite sottratte ai propri affetti, non sempre per una tragica fatalità. Dedichiamo loro un pensiero oggi, nella “Giornata mondiale della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”. Una giornata in cui va ribadita con forza l’importanza di garantire a tutti un lavoro sicuro, affinché la sete di profitto non prevalga mai sul rispetto per la vita di ciascuno. Da sempre il Movimento 5 Stelle è impegnato in prima linea per raggiungere questo obiettivo”. Grazie a noi – prosegue Conte – nella scorsa legislatura “è stato rafforzato l’organico dell’Ispettorato nazionale del lavoro al fine di garantire più controlli e il rispetto della legge. Inoltre, abbiamo avanzato un pacchetto di proposte, fra cui quella di istituire una Procura nazionale del lavoro: un pool di magistrati impegnati in via esclusiva su questo fronte. L’assenza di una maggioranza che sposasse il nostro progetto ieri, e un Governo sordo oggi, non ci hanno permesso di condurlo in porto”.