L'ex manager del conduttore fornisce la sua versione dei fatti
“C’eravamo tanto amati” è il titolo di un celebre film di Ettore Scola del 1974. Ma potrebbe anche essere la sintesi del rapporto tra Lucio Presta e l’ormai suo ex pupillo Amadeus. Il manager ha deciso di vuotare il sacco in una intervista rilasciata a Il Giornale e cita subito uno dei politici di spicco della Prima Repubblica, Giulio Andreotti leader della Democrazia Cristiana: “Lui aveva ragione. La gratitudine è il sentimento della vigilia e la sindrome rancorosa del beneficiato è una sindrome ascrivibile ai nostri giorni ed anche ai grandi personaggi“.
“COMPLICITÀ AL PRIMO FESTIVAL” – Presta parte da lontano. “Il primo Festival di Sanremo fatto insieme è risultato un capolavoro di complicità. – afferma – Amadeus non sapeva neanche da dove si potesse iniziare a formulare un regolamento e ciò che ne consegue e con lui e la sua famiglia ho trascorso alcuni giorni a La Coruna, in Spagna, per scrivere interamente il regolamento che poi lui ha portato in Rai come opera sua”, racconta. Poi spiega che insieme ad Amadeus ha costruito anche “la squadra autorale, la regia, gli scenografi, il direttore della fotografia, il coreografo, etc…”.
“ALL’INIZIO DEL 5 FESTIVAL QUALCOSA NON ANDAVA” – Sulle co-conduttrici: “Alcune le ha incontrate per la prima volta direttamente durante i servizi fotografici di Saremo“. Quanto alla parte musicale, “fin dal primo giorno gli incontri con la discografia li facemmo insieme”. Insomma, un rapporto solido e di fiducia incondizionata, almeno “per quattro Festival”. Poco dopo l’inizio del lavoro per il quinto Sanremo, racconta il manager, “mi accorsi che qualcosa non andava: Ama diceva sempre no e declinava ogni proposta”. Allora “chiesi di avere un incontro con lui e la risposta fu che aveva molto da fare”.
“LE RICHIESTE SU ARENA SUZUKI” – Presta rivela che Amadeus a giugno 2023 chiese, in relazione a Arena Suzuki, un programma prodotto da Arcobaleno Tre (la società di cui Presta ha venduto le quote ma rimane manager) e in onda in prima serata su Rai 1 “che gli venisse pagato dalla società la direzione artistica e che gli fossero riconosciuti il 100 per cento dei diritti della titolarità del format” e suo figlio in parte “cedette alle sue insistenze”: “Gli riconobbe 90mila euro, oltre quelli versati negli anni precedenti e anch’essi – secondo Presta – non dovuti. Denaro che Ama ha fatturato regolarmente con la dicitura ‘direzione artisticà, contravvenendo così alla circolare della Vigilanza Rai”.
LA CHIUSURA DEI RAPPORTI – “Sinceramente credo sia stato spinto a farlo, non riconosco lui in questo gesto”, aggiunge il manager, spiegando che successivamente Amadeus gli “annunciò la sua intenzione di voler interrompere il rapporto dopo la fine del Festival“. Per poi, “alcuni giorni dopo” scrivergli un messaggio “dicendo che preferiva interrompere subito il nostro rapporto perché la mia presenza lo avrebbe messo a disagio al Festival”. “In quella circostanza mi ha confermato che avrebbe onorato il pagamento delle mie spettanze fino a fine contratto (agosto 2024)”, salvo poi comunicare “che intendeva pagare solo fino a dicembre. Per questo è stata data disposizione all’ufficio legale di tutelare i miei interessi“.
IL “CASO” JOHN TRAVOLTA A SANREMO – E infine sulla discussa presenza di John Travolta all’ultimo Festival, che ha destato polemiche su presunta pubblicità occulta sulle sue scarpe e sulla quale Presta afferma di aver “informato Amadeus sconsigliandogli di fare l’operazione” e che “Amadeus si è detto subito d’accordo a non avere Travolta al Festival”. Anche se poi le cose non andarono così: “A novembre – racconta il manager – un mese dopo, il manager di Travolta ha rilanciato l’offerta. Io non ho risposto ma ho condiviso con Alessio De Stefani, mio collaboratore e autore del Festival che si erano offerti di nuovo. Sono certo che una volta arrivati a Sanremo il manager abbia contattato De Stefani riproponendo il tutto. Sta di fatto che al Festival, quanto dal manager proposto si è poi avverato e le uniche persone che sapevano della proposta erano Amadeus e De Stefani. Nel frattempo con De Stefani e Dal Bello il rapporto di collaborazione con Arcobaleno tre ed anche con me si era interrotto per comportamento scorretto e violazione di segreti industriali. Tutt’ora la Dal Bello collabora con Amadeus in qualità di assistente, di De Stefani non ho riscontri, terminato The Voice”.
A questo punto si attende la replica del diretto interessato, che per ora tace.