L'artista, in occasione della prossima partecipazione al Primo Maggio, si confessa
Prosegue con grande successo il tour europeo di Mahmood. Tra una tappa e l’altra il cantautore torna nella “sua” Milano per riposare e scappare in studio per concretizzare nuove idee musicali per il futuro. Ieri sera l’artista è salito sul palco del Teatro degli Arcimboldi, come ospite, per duettare con Ornella Vanoni sulle note dell’intensa “L’appuntamento”. Il prossimo appuntamento intanto con l’Italia sarà il Primo Maggio per il Concertone al Circo Massimo. “Sono onorato di parteciparvi per la prima volta. – ha detto Mahmood a La Repubblica – È una grande occasione per sensibilizzare e ricordare i diritti dei lavoratori (…) L’Italia che è il Paese che gli ha dato tutto e dire che non mi rappresenta sarebbe come sputare nel piatto dove ho mangiato”.
L’ultimo disco, “Nei letti degli altri”, è quello più intimo, «quello più empatico. E più maturo a livello emotivo. Al terzo disco, c’è anche maggiore attenzione, per esempio sulla produzione vocale, nei dischi precedenti curata un po’ meno. Bisogna sempre alzare la qualità. E crescere».
Poi il discorso si fa più intimo. “Nei letti degli altri” è l’ultimo (bel) disco di Mahmood dove le canzoni raccontano chi è davvero Alessandro, questo il suo vero nome: “È stata l’opportunità di raccontarmi in maniera più dettagliata e soprattutto più sincera. Prima i lati negativi cercavo di nasconderli. Adesso, invece, butto proprio tutto nelle mie canzoni”.
Poi, sempre, con sincerità afferma: “Ogni tanto mi immagino morto. È una sensazione. Brutta, ve’? Speriamo di no. Però non mi sento ancora a metà del mio percorso. Ho tanti progetti in mente. Uno di questi è andare in America per scrivere lì con produttori nuovi”. Sul versante famigliare: “Ammetto che ci sto pensando a diventare padre, da un po’. Forse sì, forse no. Intanto vorrei un cane. Ma sono sempre in giro”. E l’amore? “Io non mi innamoro mai. E se sono innamorato, non lo so neanche io. Sono un po’ complicato a livello sentimentale. Sto cercando di capire quali sono i miei dossi, i miei blocchi. Ci sto lavorando”.