Stando a quanto riporta l’agenzia Reuters, che è riuscita a prendere visione di una nota del Dipartimento di Stato statunitense, importanti funzionari hanno informato il segretario di Stato Antony Blinken di non reputare “credibili o affidabili” le rassicurazioni di Israele sull’uso di armi fornite dagli Stati Uniti in conformità con il diritto umanitario internazionale. Altri tendono invece a dar credito alle prese di posizioni di Tel Aviv. “Alcuni componenti del dipartimento erano favorevoli ad accettare le assicurazioni di Israele, altri contrari, altri ancora non hanno preso posizione”, ha detto un funzionario americano.
Scettici sono risultati essere in particolare quattro uffici: Democrazia, Diritti Umani e Lavoro; Popolazione, rifugiati e migrazione; Giustizia penale globale e affari di organizzazione internazionale. Hanno sollevato “seria preoccupazione per il mancato rispetto” del diritto internazionale umanitario da parte di Israele, citando otto esempi di azioni militari israeliane che, secondo i funzionari, sollevano “seri interrogativi” su potenziali violazioni. Tra queste venivano indicati i ripetuti colpi contri siti protetti e infrastrutture civili; “livelli irragionevolmente elevati di danno ai civili per perseguire vantaggi militari”; l’insufficienza delle indagini sulle violazioni commesse e per stabilire le responsabilità, i gravi danni arrecati ai civili e l’uccisione di “operatori umanitari e giornalisti a un ritmo senza precedenti“. Vengono poi elencati 11 casi in cui i militari israeliani hanno “limitato arbitrariamente gli aiuti umanitari”, compreso il rifiuto di transito di interi camion di aiuti a causa della presenza di un singolo articolo considerato “a duplice uso”, oltre ai ripetuti attacchi contro siti umanitari che non dovrebbero essere colpiti.
Un’altra comunicazione esaminata da Reuters, proveniente dall’ufficio per gli affari politici e militari, che si occupa dell’assistenza militare statunitense e dei trasferimenti di armi, avverte però Blinken che la sospensione della fornitura di armi statunitensi limiterebbe la capacità di Israele di far fronte a potenziali minacce , accrescendo i rischi di coinvolgimento degli Usa nella regione- Secondo i funzionari lo stop favorirebbe “provocazioni” da parte dell’Iran e delle milizie alleate. I contributi dell‘inviato speciale per monitorare e combattere l’antisemitismo e dell’ambasciatore americano in Israele Jack Lew hanno affermato di aver valutato positivamente le assicurazioni di Israele. In base a un Memorandum sulla sicurezza nazionale (NSM) diramato a febbraio dal presidente Joe Biden, Blinken è tenuto riferire al Congresso entro l’8 maggio se ritiene credibili le assicurazioni di Israele. I funzionari dell’amministrazione Biden hanno ripetutamente affermato sinora di non ritenere che Israele violi il diritto internazionale. Sinora a Gaza sono state uccise più di 34mila persone, molte delle quali donne e bambini.