"È stato molto traumatico e ne porto i segni ancora oggi (...) Devo tanto a due medici", spiega la ex Miss in una lunga intervista al Corriere della Sera
Dalla sua “prima passione”, la danza, alla recitazione “venuta dopo la vittoria a Miss Italia”, Edelfa Chiara Masciotta si è raccontata al Corriere della Sera. Come ricorsa il concorso di bellezza che ha vinto nel 2005? “Sicuramente è stata una bellissima esperienza. Principalmente perché mi ha permesso di viaggiare intorno a tutto il mondo, di conoscere un sacco di realtà. E poi ho studiato”. Un rammarico però c’è: “Il concorso mi ha dato grande visibilità ma avrei voluto avere più tempo per approfondire le mie conoscenze, invece dovevo presenziare a moltissimi eventi istituzionali. Io avrei voluto impegnarmi per diventare una brava attrice“.
Ma Masciotta ha deciso senza esitare di lasciare il mondo dello spettacolo: “A tre anni, il mio primo figlio (Andrea, il padre è il regista Roberto Cenci, ndr) si è ammalato di diabete di tipo 1. Oggi, grazie alla ricerca, la tecnologia dà un grande aiuto nella gestione della patologia. Allora, la cosa giusta da fare per me è stata lasciare tutto e stare dietro a lui al 100%. Non ho mai avuto un ripensamento e ne sono felice. Il diabete di tipo 1 non è genetico, è una patologia immuno depressa che si presenta soprattutto in età pediatrica. Io sostengo l’Agd Piemonte-Associazione Aiuto Giovane Diabetico e tutti gli anni organizzo una gara di golf per raccogliere fondi che aiutino i bambini e le loro famiglie”.
Oggi Masciotta è titolare assieme al fotografo Daniele Ratti di uno studio di progettazione trasversale ed è la compagna dell’ex calciatore del Torino Alessandro Rosina, con il quale ha due figli. Non manca un passaggio doloroso con il ricordo di un incidente che la ex Miss Italia ha avuto nel 2019: “Era novembre, una serata piovosa. Ero uscita da poco dallo Ied e stavo attraversando sulle strisce pedonali in corso Matteotti. Una macchina mi ha presa in pieno. È stato molto traumatico e ne porto i segni ancora oggi (…) Devo tanto a due medici, li definisco i miei angeli custodi, l’otorinolaringoiatra Libero Tubino e il chirurgo plastico Andrea Margara. Ho dovuto affrontare cinque operazioni, mi sono ritrovata senza naso. Piena di cicatrici in faccia che continuavano a produrre delle cisti. Ma non voglio lamentarmi, sono qui e ne sto parlando. Sto anche diventando sorda da un orecchio, come conseguenza sempre dell’impatto. Ma non me la sento al momento di fare un’altra operazione”. E Masciotta dà anche un messaggio importante: “La bellezza non può essere solo il corpo. Bellezza è incontrare persone belle, leggere libri interessanti, affezionarsi… ovviamente la bellezza estetica ha il suo valore e non posso negare di avere avuto dei momenti di défaillance. Non ero pronta a dover convivere con quei segni in volto tutta la vita. I medici sono stati bravi. Anche se tanti ci sono ancora. Allora si ricorre a qualche astuzia, una frangia più lunga, un ciuffo”.