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“De Niro ci provò con me, Delon sempre incaz**to, col portasigarette di Agnelli ci pagai la casa”. Dalila Di Lazzaro e la dolce vita

La splendida attrice apre la scatola dei ricordi

di F. Q.
“De Niro ci provò con me, Delon sempre incaz**to, col portasigarette di Agnelli ci pagai la casa”. Dalila Di Lazzaro e la dolce vita

“Leone disse: figliola mia, ma non sai quello che Robert ha fatto perché tu fossi qui stasera. Mi ha detto che se non ci fossi stata tu, lui non avrebbe fatto il film con me”. Leone è Sergio il celebre regista e Robert è De Niro. Insieme hanno girato nel 1984 il celebre “C’era una volta in America”, pietra miliare della cinematografia mondiale. Ma quella frase era diretta a Dalila Di Lazzaro, una delle attrici più belle del cinema italiano, come ha confessato in una intervista a Il Corriere della Sera. Dunque siamo nei primi anni 80, quando le star americane venivano spesso nel nostro Paese, al centro del mondo cinematografico mondiale.

L’occasione dell’incontro tra la Di Lazzaro e De Niro avvenne in occasione di una cena organizzata da Gianni Minà e che vide, uno dopo l’altro, l’arrivo di Muhammad Alì, Robert De Niro, Sergio Leone e Gabriel García Márquez. Una sequenza da far girare la testa. A quella cena la volle fortemente il regista Leone: “Un pomeriggio mi chiama, lo conoscevo bene, con lui e la moglie facevamo spesso delle gite. Ero fidanzatissima con un padovano ma Sergio esordisce così: ‘Tu stasera non hai impegni, sei ospite con amici miei’. Replico: ‘Ma non posso!‘. Insiste. Sapevo che stava girando ‘C’era una volta in America’ e mi dico dai, magari ci scappa una particina”.

Poi l’incontro con De Niro a quella famosa cena: “Subito non lo riconobbi. Sembrava un frate. Camicia di lino e jeans stropicciati, infradito. Sergio, zac! Lo piazzò vicino a me. A un tratto Leone fa: ‘niente vino, niente vodka per lui, lo voglio magro sul set’. Vedo che mentre mangiava, Ali s’addormentava, la testa scendeva sul piatto. Allora la moglie, bellissima, gli dava un colpetto e lui si riprendeva. Sergio mi disse: ‘Non lo sa ancora nessuno ma ha un problema alla testa’”.

E si arriva al “fattaccio”: “A mezzanotte avevo appuntamento con il mio fidanzato, gli avevo detto che ero fuori per lavoro e di aspettarmi. Quando saluto e me ne vado, De Niro esce con me, non sapevo come smollarlo. Mi resta dietro per tutta Trastevere. ‘Vengo con te’, io con i tacchi sui sampietrini… ‘Non ti lascio, voglio star con te’. Io: ‘Ma non posso!’. E lui: ‘Non ti faccio niente’. Ussignur. Arriviamo a piazza Navona. Vado verso l’hotel Raphael, esasperata entro e chiedo un taxi. Quando arriva l’auto, Robert mi dà un bacio, mi fa cadere, mi abbraccia. Io mi divincolo. Dico al tassista vada via: scappo, una liberazione!”.

Poi con la memoria si arriva a Gianni Agnelli. “Aveva delle comodità che a volte faceva provare anche a te. – ha affermato l’attrice – Una sera ero da lui, a Roma. C’era Henry Kissinger, mi annoiavo. Sono lì per andarmene e lui mi dà un portasigarette. Io glielo ridò, ‘che me ne faccio’. Andiamo avanti così per un po’. Sto per uscire senza essermelo preso quando mi raggiunge Brunetto, il suo maggiordomo, che mi dice: ‘Se l’Avvocato ti fa un regalo, accetta’. Poi mi accorsi che la scatola era di Bulgari, ci pagai l’anticipo di una casa”.

E infine su Alain Delon: “Sempre incazzato, una tigre, bellissimo. Sul set, a Parigi, succede un guaio: non mi fanno il trucco e lui furibondo sparisce. Dalla troupe dicono: ‘Solo tu puoi calmarlo’. Gli telefono: ‘Mi hai lasciato qui come una cogl…’. Ride, torna. Intanto disegnai una sua caricatura, sorridente, son brava con le matite. Gliela diedi: ‘Ti voglio solo così’. Allora mi portò da Tiffany, fece realizzare una medaglia con scritto: Dalila, ne m’oublie jamais. Alain (Dalila, non dimenticarmi mai. Alain)”.

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