Protagonista di questa impresa è la sonda Psyche della NASA, attualmente in viaggio verso l'omonimo asteroide situato nella fascia principale tra le orbite di Marte e Giove
Un messaggio laser che ha viaggiato per 226 milioni di chilometri, una distanza pari a una volta e mezzo quella che ci separa dal Sole, ha stabilito un nuovo record per le comunicazioni ottiche nello spazio profondo. Protagonista di questa impresa è la sonda Psyche della Nasa, attualmente in viaggio verso l’omonimo asteroide situato nella fascia principale tra le orbite di Marte e Giove.
Un salto tecnologico epocale
Questo nuovo traguardo rappresenta un passo avanti fondamentale per la tecnologia di comunicazione laser a bordo di Psyche, chiamata Deep Space Optical Communications (DSOC). Durante i primi test, la distanza percorsa era di “poche” decine di milioni di chilometri (circa 80 volte la distanza tra Terra e Luna). Ora, invece, la sonda ha trasmesso un messaggio dalla distanza più grande mai sperimentata per questo tipo di comunicazione, superando addirittura l’obiettivo di 1 Mbps previsto per quella distanza e raggiungendo una velocità massima di 25 Mbps. “L’8 aprile abbiamo effettuato il downlink di circa 10 minuti di dati duplicati del veicolo spaziale durante un passaggio,” ha dichiarato Meera Srinivasan, responsabile delle operazioni del progetto presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) della Nasa. “Questa è una pietra miliare significativa per il progetto, dimostrando l’efficacia delle comunicazioni ottiche in integrazione con il sistema di comunicazioni a radiofrequenza di un veicolo spaziale”.
Dati preziosi a velocità record
Il messaggio laser inviato da Psyche consisteva in una copia dei dati tecnici che la sonda trasmette regolarmente via onde radio alla Deep Space Network (DSN) della Nasa. La novità è che, per la prima volta, questi dati sono stati trasmessi anche tramite un raggio laser a infrarossi (DSOC).
Un futuro con connessioni spaziali più veloci ed efficienti
Il successo di questo test dimostra il grande potenziale della tecnologia DSOC, che potrebbe rivoluzionare il modo in cui comunichiamo con le sonde spaziali in futuro. Le comunicazioni laser offrono infatti il vantaggio di essere da 10 a 100 volte più veloci rispetto ai sistemi di radiofrequenza tradizionali attualmente utilizzati nelle missioni spaziali profonde. La sfida principale per questa tecnologia rimane la dipendenza dalle condizioni atmosferiche, dato che le comunicazioni ottiche richiedono cieli sereni per trasmettere dati a larga banda. “Le comunicazioni in radiofrequenza possono funzionare nella maggior parte delle condizioni meteorologiche, mentre quelle ottiche necessitano di cieli relativamente sereni“, ha spiegato Ryan Rogalin, responsabile dell’elettronica del progetto al JPL.
Verso Marte e oltre
La prossima tappa per la tecnologia DSOC è un test ancora più ambizioso, previsto per giugno. In quel momento, Psyche si troverà a una distanza di 2,5 volte quella tra Terra e Sole, pari anche alla distanza massima tra Marte e la Terra. Se il test avrà successo, si aprirà la strada per lo sviluppo di una rete di comunicazione ottica che potrebbe supportare future missioni spaziali con equipaggio umano, come un viaggio su Marte.