Alla vigilia della festa dei lavoratori e mentre Giorgia Meloni ricicla i vecchi sgravi sulle assunzioni già approvati nel 2023 (e in parte mai attuati), le opposizioni rilanciano depositando una proposta di legge di iniziativa popolare per il salario minimo. Quella stessa misura che il governo ha affossato in Parlamento con la promessa di affrontare la tematica e, di fatto, rinviando e archiviando la pratica.
Per questo stamattina una delegazione di Pd, M5S e Avs si è presenta in Cassazione: “Avevamo promesso di continuare a batterci per il salario minimo e per la dignità di chi lavora”, si legge in una nota congiunta dei tre partiti, “quei milioni di lavoratori poveri che hanno diritto ad una risposta dalla politica e dalle Istituzioni. La destra questi lavoratori li ha presi in giro. Noi no”. La legge punta a “rafforzare i contratti collettivi e stabilire che sotto i 9 euro l’ora non è lavoro ma sfruttamento – prosegue la nota – Perché di questa legge di civiltà c’è bisogno, nonostante il boicottaggio da parte del governo Meloni” .
Il campo largo, che negli ultimi tempi ha vissuto numerosi strappi, torna a dare segnali di vita e si ricompatta per l’iniziativa che proprio un anno fa li aveva spinti a trovare un’intesa. “Avevamo preso un impegno con milioni di lavoratrici e lavoratori sottopagati”, ha scritto sui social Giuseppe Conte. “Avevamo detto che non ci saremmo arresi di fronte ai no di Giorgia Meloni, capace di proporre solo mancette elettorali per pochi anziché il diritto a una retribuzione degna per tutti. Una proposta che vogliamo riportare in Parlamento con la spinta dei cittadini, di tutti voi. A breve partirà la raccolta firme per questa legge di iniziativa popolare”. Presente anche Nicola Fratoianni di Sinistra italiana: “Siamo di fronte ad un ostracismo di una destra che pensa a tutto, tranne ad alzare i salari degli italiani”, ha detto. “Anzi questo governo si prepara per il Primo Maggio, come l’anno scorso, ad un’altra fregatura contro chi lavora, e contro chi lavorando rimane in condizioni di povertà. Non ci fermeremo, continueremo nelle piazze a fare questa battaglia di civiltà e per alzare gli stipendi degli italiani e delle italiane”. Per Angelo Bonelli di Alleanza Verdi e Sinistra “la sua è solo propaganda, l’unica cosa che ha fatto il governo da quando si è insediato: la povertà assoluta è aumentata, il disagio sociale è aumentato, la precarietà è aumentata e Giorgia Meloni, anziché governare, non riesce a fare altro che spot grazie a un sistema di informazione pubblico e privato che ruota intorno a lei. Questo gioco durerà molto poco“.