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Elio Ciol, i 95 anni di uno dei maestri della fotografia. Casarsa lo festeggia con una mostra: le sue opere in dialogo con i grandi dell’arte, da Giotto a Chagall

di F. Q.
Elio Ciol, i 95 anni di uno dei maestri della fotografia. Casarsa lo festeggia con una mostra: le sue opere in dialogo con i grandi dell’arte, da Giotto a Chagall

Casarsa della Delizia festeggia uno dei suoi cittadini più illustri, Elio Ciol, uno dei grandi maestri della fotografia contemporanea. Il regalo per i 95 anni di Ciol, che a Casarsa tuttora vive e lavora, è la mostra In dialogo con l’arte. Elio Ciol e i grandi artisti, da Giotto a Chagall, un’esposizione che sarà possibile visitare all’ex municipio della città friulana fino al 30 giugno. Ciol ha all’attivo 175 mostre personali, in Italia e nel mondo e 129 collettive, mentre le sue fotografie sono state pubblicate in 225 libri. Un’immersione nel mondo del patrimonio artistico europeo e non solo, fissato su pellicola negli scatti di uno tra i più noti fotografi delle meraviglie dell’archeologia, della pittura e della scultura italiane ed europee.

Un percorso attraverso 76 fotografie di grande formato il cui corpus riguarda le più differenti categorie di opere d’arte: dall’antica scultura italica in terracotta alle statue e rilievi di Donatello; dagli affreschi di Giotto a quelli del Pordenone e di Giambattista Tiepolo; dai mosaici paleocristiani di Aquileia a quelli della Basilica di San Marco a Venezia, fino alle vetrate di Marc Chagall per la Cattedrale di Metz. Con un affascinante gioco di rimandi che offre al pubblico la particolare visione delle opere ritratte dallo “sguardo complice” del fotografo ed ora esposte all’interno di un altro spazio artistico, ovvero la sala consiliare dell’ex municipio, firmata negli anni Sessanta dall’architetto Gino Valle, situata a poche centinaia di metri dalla casa materna di Pier Paolo Pasolini, cantore appassionato di quella incorrotta civiltà contadina del Friuli di cui lo stesso Ciol fu tra i più intensi testimoni, accanto al poeta (Ciol a soli 14 anni diventò il fotografo ufficiale di Pasolini) e ad altre figure di riferimento intellettuale e morale, quale padre David Maria Turoldo, che Ciol affiancò nel 1962 sul set del film Gli Ultimi.

L’esposizione è corredata da un corposo catalogo, a cura di Fulvio Dell’Agnese, curatore della mostra. Edito da Antiga Edizioni, è introdotto da una nota di Elio Ciol e da un testo critico di Dell’Agnese; oltre alle opere esposte, vi compare una più ampia selezione di fotografie del maestro casarsese relative ai medesimi autori e contesti. “All’opera d’arte – queste le parole di dell’Agnese – Elio Ciol pare accostarsi come racconta capitargli di fronte a un paesaggio: pronto a cogliere l’attimo in cui si manifesta l’inattesa profondità dell’esistenza, traendone il medesimo senso di sorridente stupore. L’ambizione del fotografo è pertanto quella di non limitarsi a una registrazione, bensì di forzare l’opera con cui si dialoga ad uscire dal proprio silenzio – umile, austero o sdegnoso che sia – per rimettersi in gioco nel tempo”.

Elio Ciol nasce nel 1929 a Casarsa della Delizia (Pordenone). Inizia il suo percorso, fin da ragazzo, nel laboratorio fotografico del padre acquisendo quell’esperienza tecnica che lo accompagnerà nel corso della sua professione. Il mondo contadino è uno dei soggetti più ripresi dal suo obiettivo. Elio Ciol ritrae la campagna e più in generale un mondo plasmato dai ritmi della natura e insieme dal lavoro dell’uomo. A partire dagli anni Cinquanta sviluppa un originale linguaggio nel settore della fotografia di paesaggio, con una costante evoluzione fino ai tempi più recenti. Dalla campagna friulana a quella umbra, dai canyon americani alla Libia, dall’Armenia alla Terra Santa, il bianco e nero di Ciol sa cogliere di ogni luogo la vita silenziosa e il mistero. Tra il 1955 e il 1965 fa parte del Cineclub di Udine. Realizza in questo periodo vari documentari a passo ridotto, premiati ai concorsi di Montecatini e Salerno. Dal 1955 al 1960 prende parte al circolo fotografico “La Gondola” di Venezia. Nel 1962 realizza le foto di scena del film Gli Ultimi di Vito Pandolfi e padre David Maria Turoldo. Nel 1963, a Milano, collabora con Luigi Crocenzi alla costituzione della “Fondazione Arnaldo e Fernando Altimani per lo studio e la sperimentazione sul linguaggio per immagini”. Nella sua attività professionale è stata particolarmente significativa la produzione di campagne di documentazione di opere d’arte in Italia e in Europa, che lo hanno portato a collaborare a un gran numero di pubblicazioni nel settore della storia dell’arte.

Ciol ha vissuto l’evoluzione della fotografia degli ultimi ottant’anni: dalle lastre fotosensibili per arrivare attraverso le pellicole ortocromatiche e quelle pancromatiche fino al digitale. Grande sperimentatore, spesso ha fatto uso di pellicole all’infrarosso. Attraverso queste pellicole, alberi e campi si accendono di una luce interiore che ha fatto definire “trascendentali” e “metafisici” i suoi paesaggi. Tra i riconoscimenti più recenti: nel 1992 e 1996 a Londra il premio Kraszna Krausz per i fotolibri Assisi e Venezia e nel 1995 ad Amsterdam il Word Press Photo (terzo premio nella categoria “natura e ambiente”). Sue opere figurano nelle collezioni di importanti musei internazionali, tra i quali il Metropolitan Museum of Art di New York; il Victoria & Albert Museum di Londra; l’International Museum of Photography Rochester di New York, il RosPhoto di San Pietroburgo, il Musée de la Photographie di Charleroi, il Museo Pushkin di Mosca, i Musei Vaticani – Collezioni d’Arte Moderna e Contemporanea.

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Nella foto in alto | A sinistra Ciol con sue foto di Pierpaolo Pasolini, di Casarsa come lui. A destra un dettaglio di una sua fotografia della basilica di Santa Maria Assunta di Orvieto

Info

In dialogo con l’arte | Elio Ciol e i grandi artisti, da Giotto a Chagall
Dove
| Ex municipio – Piazza IV novembre, Casarsa Della Delizia
Quando | Fino al 30 giugno 2024
Biglietti | Ingresso libero
Orari | Sabato e domenica, 10.30-12.30 e 15-19
Web | www.comune.casarsadelladelizia.pn.it
Social | Fb : @culturacasarsa

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