Mentre c’è chi si chiede perché dovrebbe indossare un jeans che evoca un bisogno fisiologico non contenuto c’è anche chi apprezza la provocazione accogliendola con ironia
La rivoluzione del jeans non è finita. Dopo i modelli strappati, scoloriti, stropicciati, tagliati, sfrangiati, stampati, arricchiti di inserti e ricami, borchie, catene e brillantini ecco arrivare una nuova rivisitazione. E’ il denim con le finte ‘macchie di pipì’ creato dagli stilisti del brand londinese Jordanluca, per ora nella collezione maschile, in due varianti: chiazze chiare e chiazze scure all’altezza del cavallo.
Costa fra i 500 e 600 euro e spopola fra i modaioli che osano di più. Facendo però anche discutere sui social. Mentre c’è chi si chiede perché dovrebbe indossare un jeans che evoca un bisogno fisiologico non contenuto c’è anche chi apprezza la provocazione accogliendola con ironia: “Non c’è più bisogno di aspettare per andare in bagno, puoi semplicemente fartela addosso e dire che è il design”. Jordanluca è un marchio italo-britannico di abbigliamento maschile guidato dagli stilisti Jordan Bowen e Luca Marchetto: il primo un inglese con esperienze nella moda new romantic, il secondo un italiano che ha lavorato con Vivienne Westwood, la regina della moda punk.
Le collezioni della coppia, che ha debuttato alla Settimana della Moda di Londra nel 2018, sono state elogiate da riviste internazionali come esempio di stile contemporaneo che fonde la tradizione dell’abbigliamento maschile italiano con il dinamismo elettrizzante di Londra, la sartorialità del Made in Italy con la sensibilità per le sottoculture urbane e le loro espressioni identitarie. Grande l’ispirazione all’epoca punk degli anni ‘’80, a quel senso di nausea, disagio e ribellione che si respirava in King’s Road all’epoca in cui Westwood aveva appena aperto il suo primo negozio (non chiamatela boutique perché allora non lo era). Ma anche alla dimensione di emergenza e disastro incombenti del cinema distopico. Come nel film “1997: Fuga da New York “ di John Carpenter. Quei jeans macchiati proprio all’altezza del pube potrebbe indossarli Bob Plissken, uno degli antieroi più famosi del cinema d’azione statunitense, interpretato da Kurt Russell. ‘Chiamatemi Jena’, dice in una scena famosa l’ex militare datosi al crimine in una Manhattan ormai trasformata in carcere di massima sicurezza, dove tutti sono allo sbando.
Nelle collezioni di JordanLuca si respira l’attimo di paura e delirio della fuga, l’istante. Il mondo della notte sui marciapiedi delle periferie londinesi sotto la pioggia, fra bagliori di lampioni e angoli bui che all’improvvisano svelano graffiti sui muri e il tatuaggio di un serpente sul polso di un uomo. Il loro segno distintivo è quel giubbotto maxi che avvolge l’intera figura di un ragazzo che cammina nervoso a testa bassa, con la cresta nei capelli da rapace, oppure quel cappuccio aderente portato come il velo delle donne islamiche, o ancora il jeans macchiati nella zona del pube. “La mascolinità che raccontiamo è la nostra storia, la nostra relazione, la nostra vita. Di sicuro dentro ci sono il Regno Unito e l’Italia. C’è un contrasto fra l’approccio inglese e quello italiano. Mettiamo insieme questi due bagagli culturali, con idee che all’inizio non hanno senso sulla carta, perché sono uno scontro più che una fusione, e ci lavoriamo dandogli una forma”. Spiegano gli stilisti a GQ in un’intervista.
Torniamo al jeans protagonista. Quello con le finte macchie di pipì che divide il pensiero degli appassionati di moda in due opposti: meraviglioso o volgare. Nonostante compaiano le chiazze fra i dettagli sulla tasca posteriori c’è il corno Demonology ricamato. Da un lato, quindi, il canone dell’eleganza, dall’altro la sua stessa trasgressione.
Per gli irriverenti stilisti, capaci di ambientare il loro show della collezione primavera-estate 2022 nello spazio di uno sfascia carrozze, concepire un jeans con le macchie sulla parte del cavallo ha evidentemente un senso più profondo di una semplice provocazione. “Raccontiamo sempre un percorso, mai una destinazione”, rivelano.
In questo caso il percorso è il rimando a una zona scomoda, opposta a quella di comfort: la dimensione dell’urgenza e del disagio rappresentati da un segno imbarazzante. Se acquistate il jeans sappiate che la gente sui mezzi di trasporto si allontanerà da voi. Potrebbe essere comunque un buon investimento.