Dal primo maggio aumenta il carico di lavoro per i collaboratori scolastici a fronte di un aumento di stipendio minimo: tra i 63 e i 75 euro per mensilità. Dall’inizio del mese entrano in vigore le nuove disposizioni del Contratto collettivo nazionale di lavoro, firmato nei mesi scorsi da tutte le organizzazioni sindacali, Uil a parte. Cosa accadrà a quelli che un tempo chiamavamo bidelli? Fino a ieri dovevano prestare l’assistenza igienico-sanitaria per i soli alunni diversamente abili mentre ora dovranno adempiere a questo compito per tutti i bambini delle scuole dell’infanzia e primaria.
Il nuovo Ccnl, infatti, prevede che il cosiddetto personale Ata si occupi dell’accoglienza del pubblico (genitori, esperti etc) e della sorveglianza nei confronti degli alunni, nei periodi immediatamente antecedenti e successivi all’orario delle attività didattiche, nel cambio dell’ora o nell’uscita dalla classe per l’utilizzo dei servizi e durante la ricreazione – e del pubblico; della pulizia dei locali, degli spazi scolastici, degli arredi; della custodia e sorveglianza generica sui locali scolastici; di collaborare con i docenti. Mansioni queste che erano previste anche nel Ccnl 2006/2009. A cambiare le cose è il fatto che prima l’assistenza in bagno doveva essere fatta solo ai disabili.
Una sottolineatura che a detta della segretaria nazionale della Flc Cgil, Gianna Fracassi (che ha firmato il Ccnl) è una “formulazione più chiara di ciò che era già definito nei contratti precedenti fin dal 2008”. Non è così, invece, per la Uil Scuola che a IlFattoQuotidiano.it mostra i due contratti a confronto e, interpellata, fa notare che “in quello 2006/2009, nella tabella A – profili di area del personale Ata – si prevedeva l’assistenza igienico-sanitaria ai soli alunni diversamente abili. Il Ccnl 2019-21 dispone che nelle mansioni ordinarie del collaboratore scolastico rientra a pieno titolo anche l’assistenza a tutti gli alunni nelle scuole dell’infanzia e primaria, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale”.
Il documento fornito dalla Uil riporta in più rispetto al passato una frase: vigilanza sugli alunni (…) e nelle scuole dell’infanzia e primaria, nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale”. Specificando sotto questa dicitura quanto riportato in passato ovvero “presta ausilio materiale agli alunni portatori di handicap nell’accesso dalle aree esterne alle strutture scolastiche, all’interno e nell’uscita da esse, nonché nell’uso dei servizi igienici e nella cura dell’igiene personale”. Nei fatti ora gli ex bidelli, quando un bambino va in bagno o ha delle necessità legate all’igiene (cambiare un pannolino), dovranno farsene carico: un lavoro che fino ad oggi era lasciato alla buona volontà dei docenti o anche degli Ata e che ora, invece, viene specificato a fronte di una paga che non cambia nella sostanza.