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Per 15 anni il prete si dimentica di trascrivere le cresime, coppia non può sposarsi: “Ho visto la preoccupazione nei loro occhi, poi mi è venuta l’idea”

Determinato a risolvere la questione, Don Tomassetti ha avuto un'idea: utilizzare le fotografie scattate durante le cerimonie per ricostruire i registri

di F. Q.

Un buco di 15 anni negli archivi della parrocchia di Pantiere di Castelbellino, in provincia di Ancona, ha spinto il nuovo parroco, Don Paolo Tomassetti, a lanciare un’insolita iniziativa: ricostruire i registri delle Cresime celebrate tra il 1980 e il 1995 grazie alle fotografie scattate durante le cerimonie. Tutto è iniziato quando una coppia di giovani innamorati si è recata da Don Tomassetti per richiedere il certificato di Cresima necessario per il matrimonio in Chiesa. Il sacerdote, però, non ha trovato traccia del documento negli archivi parrocchiali. Scoprendo che si trattava di un problema comune a ben 15 anni di Cresime, Don Tomassetti ha ipotizzato che il sacerdote all’epoca, Don Renato, si fosse dimenticato di trascriverle.

Determinato a risolvere la questione, Don Tomassetti ha avuto un’idea: utilizzare le fotografie scattate durante le cerimonie per ricostruire i registri. Un’impresa che richiedeva la collaborazione di tutta la comunità. “Questi innamorati sono venuti da me, a chiedermi il certificato della cresima, ma rovistando tra i carteggi matrimoniali della parrocchia, mi sono accorto che non c’era. Non solo il loro, a mancare erano le registrazioni di ben quindici anni, dal 1980 al 1995. Credo che il sacerdote di allora, Don Renato, si fosse dimenticato di trascriverle“, ha spiegato il parroco al Corriere Adriatico. “Ho visto la preoccupazione nei loro occhi mentre cercavo un modo per rassicurarli. Poi mi è venuta l’idea: potevamo ricostruire quegli archivi, tornando indietro negli anni… Ho pensato che l’unico modo che avevamo fossero proprio le vecchie fotografie. Ma per farlo c’era bisogno dell’intera comunità”, ha raccontato.

L’appello di Don Tomassetti ha trovato subito eco tra i parrocchiani. In poco tempo, tutta Pantiere si è mobilitata alla ricerca di vecchie foto, rovistando tra album di famiglia, bauli e scaffali. La caccia al tesoro si è diffusa anche attraverso il passaparola, con telefonate e messaggi che invitavano a condividere i ricordi fotografici: “Dovevamo ricostruire il giorno esatto, cercando di ricordare con esattezza ogni cresimante. Il matrimonio in chiesa ha anche valenza civile, un atto importante che deve essere corredato di tutti i documenti necessari, secondo quelle che sono procedure giuridiche molto rigide”, ha aggiunto Don Paolo.

L’iniziativa non solo ha permesso di ricostruire i registri mancanti, ma ha anche riacceso i ricordi di un’intera comunità. Molti parrocchiani hanno ritrovato vecchie foto di amici e parenti, ripercorrendo momenti felici della loro infanzia e giovinezza, come ha raccontato al Corriere Adriatico Michela: “Io mi sono cresimata nel 1990, insieme ai miei coetanei siamo riusciti a risalire a tutti i cresimanti di quell’anno; è stato un lavoro faticoso, ma anche bello perché rovistando tra gli oggetti in disuso, sono tornati a galla tantissimi ricordi. Se siamo arrabbiati con Don Renato? No, questo ci è impossibile. Don Renato per molti di noi è stato come un secondo padre…”.

Mentre la caccia al tesoro prosegue, grazie all’impegno e alla collaborazione di tutta la comunità la maggior parte dei registri mancanti è già stata ricostruita e Don Paolo ha rassicurato tutti che non ci saranno problemi per i matrimoni già celebrati.

Per 15 anni il prete si dimentica di trascrivere le cresime, coppia non può sposarsi: “Ho visto la preoccupazione nei loro occhi, poi mi è venuta l’idea”
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