“Noi non abbiamo bisogno di costruire tante Ungherie d’Europa, ma un’Europa in cui al centro non ci sia il profitto ma il lavoro e la persona”. Così il segretario della Cgil, Maurizio Landini, dalla piazza del Primo maggio a Monfalcone. Commentando quello che è stato definito il “Bonus befana”, cioè il bonus da 100 euro lordi annunciato martedì ma in arrivo solo a gennaio, Landini è tranchant: “Lo considero una marchetta elettorale. Io sono rispettoso anche di cinque euro, però c’è un elemento di dignità che va riconosciuto”.

A decimare i salari, spiega, è infatti l’inflazione frutto “dell’aumento dei profitti”, e anziché andare a tassare i profitti e prendere i soldi dall’evasione, “si continuano a tassare il lavoro e a dare mance“. “Questo non risolve i problemi. Serve una politica diversa ma il governo continua a pensare di poter fare quello che vuole senza confrontarsi con i sindacati, con il mondo del lavoro e questo è un danno per il Paese”, aggiunge.

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