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Santoro a La7: “Meloni vuole essere una Cuccarini in chiave politica, ma in Ue serve una certa statura. Vannacci? Ma chi se ne frega”

La Meloni con questa soluzione propagandistica di scrivere il nome ‘Giorgia’ sulla scheda elettorale per le europee vuole far dimenticare l’aspetto molto autoritario che è venuto fuori dal suo partito e dalla sua attività di governo. Lei vuole essere la più amata dagli italiani, una riedizione della Cuccarini in chiave politica“. Così a Dimartedì (La7) viene commentata l’ultima trovata elettorale di Giorgia Meloni da Michele Santoro, che con la sua lista Pace Terra Dignità ha superato la soglia di firme necessarie per presentarsi alle prossime elezioni europee (“Dobbiamo passare al vaglio della legalità – spiega il giornalista – però è stata davvero un’impresa straordinaria perché fatta da un gruppo molto organizzato, diciamo”).

Santoro aggiunge: “Praticamente noi abbiamo la benzina che in autostrada sta arrivando a 2 euro e mezzo al litro, i tassi dei mutui restano al di sopra del 4%, si stanno riducendo i consumi, aumenta la povertà e noi dobbiamo andare a votare per capire se la parola ‘Giorgia’ sia una parola magica tipo ‘abracadabra’”.

E non risparmia neppure la stampa, rea di dare continuamente risalto a Roberto Vannacci, che è stato candidato da Matteo Salvini nelle liste elettorali della Lega per la quale sarà capolista nelle circoscrizioni centro e sud: “L’informazione italiana non era mai arrivata a un livello così basso, non fa altro che parlare di questo generale, di cui la cosa migliore che si possa dire è che quelli che hanno comprato il suo libro subiscono una giusta punizione. C’è il rischio di una guerra mondiale – continua – c’è il rischio di una recessione nel mio paese e io devo decidere se va bene o no Vannacci? Ma chi se ne frega di Vannacci. Salvini ha addirittura detto che lo candida perché vuole la pace. Questa è un’altra cosa pazzesca e paradossale che siamo costretti a subire”.

Santoro, infine, torna su Giorgia Meloni: “Noi in Europa abbiamo bisogno di politici di una certa statura, non della vicina della porta accanto, perché per dire agli americani ‘basta’ e per dire a Netanyahu di smetterla coi massacri dei palestinesi ci vuole una certa statura. Non basta essere la più amata dagli italiani, perché non dobbiamo vendere delle cucine ma dobbiamo decidere dove va il nostro paese”.