Sequestrati cellulari e pc di cinque attivisti di Ultima generazione da parte della Polizia di Padova. È stato lo stesso gruppo ambientalista a informare delle perquisizioni della Digos. Secondo gli attivisti l’intervento degli agenti è dovuto al fallito blitz degli attivisti, armati con gessetti, a Palazzo Zabarella di Padova, dov’era in corso una mostra. “Sono in corso perquisizioni a Padova nelle case di alcuni attivisti di Ultima generazione” ha spiegato all’Adnkronos uno dei componenti del collettivo ambientalista. Una di loro, spiega il collettivo, sarebbe stata portata in questura. “Alla porta hanno iniziato a bussare intimando ‘o aprite o la buttiamo giù’: hanno perquisito anche pc e cellulare”.
Poco meno di un mese fa c’era stato un altro episodio collegato a un’attività di Ultima generazione. Un cronista del quotidiano Il Mattino di Padova – che si trovava a Palazzo Zabarella per un’annunciata azione degli studenti – era stato portato in Questura e trattenuto senza spiegazioni e senza il rilascio di un verbale dopo quattro ore. Un caso che aveva innescato l’intervento del cdr e anche di alcuni politici. Ultima Generazione dopo le perquisizione ha organizzato un presidio di fronte alla Questura.
“La contestazione ambientalista va ascoltata, non repressa. Le perquisizioni nelle case delle attiviste e degli attivisti di Ultima generazione – dichiara la capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Luana Zanella – è l’ennesima prova di una scelta da parte del Viminale di trattare le proteste come fenomeni criminali. Noi siamo dalla loro parte di Ultima generazione e condanniamo un governo che di fronte ai disastro climatico fa la voce grossa contro chi chiede soluzioni”.
“Il ministro Piantedosi riferisca al più presto in Parlamento su quanto avvenuto a Padova questa notte nei confronti di attivisti di Ultima Generazione, tra cui ci sarebbero anche persone minorenni” Alessandro Zan, membro della segreteria nazionale del Partito Democratico in una nota. “‘Aprite o buttiamo giù la porta’, perquisizioni, sequestri di cellulari e pc: questa non può essere la risposta dello Stato a ragazze e ragazzi che si battono in modo pacifico per contrastare i cambiamenti climatici. Questo episodio segue quanto già avvenuto nelle scorse settimane, quando un cronista del Mattino di Padova era stato trattenuto in questura per diverse ore. Le Forze dell’Ordine non possono mai essere sottoposte a pressioni politiche tali da generare reazioni che appaiono inadeguate e sproporzionate rispetto alle circostanze. La destra di governo, che ha gettato fango e lanciato una campagna d’odio verso questi attivisti definendoli addirittura “terroristi”, è responsabile di questo clima inedito di controllo e repressioni. Piantedosi deve chiarire”.