La notizia, arrivata pochi giorni fa, era esplosa con un “effetto valanga” che non ha stupito. Del resto, tutto ciò che Chiara Ferragni tocca, diventa virale, persino quando si tratta di aspetti finanziari ed economici più da addetti ai lavori che da semplici curiosi. Il Messaggero aveva infatti svelato l’intenzione dell’influencer e dei suoi consiglieri più stretti di cercare nuovi soci per il rilancio di Fenice srl, la società-cassaforte che gestisce la Chiara Ferragni Brand. Una mossa considerata da più parti strategica per rafforzare il gruppo e far fronte alle perdite innescate dal “pandoro gate”, con il caso Balocco che ha portato alla fuga dei brand (ultimo Pantene, che ha trovato una nuova testimonial), delle collaborazioni e ad una conseguente frenata de ricavi.
Oggi il quotidiano romano fornisce altri dettagli, svelando le mosse che porteranno all’ingresso dei nuovi soci, il primo dei quali dovrebbe essere AVM Gestioni sgr, veicolo di investimento guidato da Giovanna Dossena che ha riallacciato il negoziato interrotto a fine 2023 con Alchimia, primo azionista di Fenice (con il 39,9%). “La trattativa originaria riguardava solo l’ingresso in Fenice, adesso invece è allargata anche ad Alchimia in un’ottica di complessivo rafforzamento”, spiega Il Messaggero, fornendo altre notizie. “In un primo tempo Alchimia avrebbe girato ad AVM una quota del 26%, adesso il negoziato è in corso e comunque il veicolo di Dossena dovrebbe avere un peso importante”.
Tradotto in altre parole, AVM Gestioni, società di investimenti guidata da Giovanna Dossena, sarà in grado di iniettare nuova linfa in Fenice srl, la quale ha ammesso in una nota che “i dati di bilancio 2023 risentono solo in parte dell’eventuale diminuzione delle vendite”, causate appunto dal caso Balocco, da quello delle uova pasquali con Dolci Preziosi oltre che dalla bambola con Trudi. Proprio il combinato disposto di queste situazioni – che a loro volta hanno innescato delle inchieste della Magistratura – avevo portato ad una frenata delle trattative per la ricerca di nuovi soci. Cosa che invece ora pare essersi non solo sbloccata ma andata a buon fine.
“Alchimia e AVM hanno in corso una positiva interlocuzione per costruire un ampio rapporto di collaborazione e partnership pluriennale di cui Fenice srl costituisce solo una delle componenti”, ha rivelato a Il Messaggero la società di cui Paolo Barletta è il primo socio con il 74,02%, seguito da Nicola Bulgari (17,47%), Danilo Iervolino (3,8%). Come andranno le cose nel 2024? Il rischio di un’ulteriore contrazione del giro di affari e dunque dei ricavi è molto probabile. Ma chissà che invece, proprio come la leggendaria Fenice, gli affari della Ferragni non “risorgano delle ceneri”.