È morto a Torino lo storico Giuseppe Berta. Nato a Vercelli, aveva 72 anni ed era malato da tempo. Formazione da economista, era professore associato di Storia contemporanea all’Università Bocconi di Milano, ha fatto parte del Comitato scientifico della Fondazione Feltrinelli ed è stato fra i membri del Comitato scientifico del Centro Studi della Confindustria. Berta era uno dei più profondi conoscitori dell’industria dell’auto e della storia della Fiat. Sempre cordiale e disponibile, veniva spesso interpellato su queste tematiche.Nel 2019 aveva anticipato quelle che sarebbero state le ricadute dell’unione tra Fca e Psa in Stellantis, a cui assistiamo oggi. Nei suoi numerosi contributi non aveva lesinato critiche ad alcune scelte del management. Nel 1984 è stato tra i fondatori dell’Associazione di storia e studi sull’impresa, da lui presieduta dal 2001 al 2003. È stato autore di oltre venti saggi sull’Italia industriale. L’ultimo titolo, del 2018, è “L’enigma dell’imprenditore”.
Nel suo lavoro, Berta ha studiato approfonditamente anche il sistema duale di economia mista a trazione pubblica e privata dell’Italia unitaria, da lui ritenuta una delle esperienze più originali del Novecento, mentre ha criticato l’ideologia economica del “vincolo esterno” formulata da Guido Carli, ritenuta penalizzante per l’economia e l’industria italiane. “Con la scomparsa di Giuseppe Berta, Torino e il Piemonte perdono una figura di grande valore, profondo conoscitore della storia dell’industria e del sistema delle imprese del nostro territorio e dell’Italia”. E’ il commento del presidente della Regione, Alberto Cirio. “Attento studioso e analista dei dati, ha rappresentato sempre una voce preziosa per comprendere e interpretare le dinamiche del futuro. Alla famiglia e ai suoi cari le condoglianze mie e di tutto il Piemonte” ha aggiunto.