Viaggi

I viaggi “bleisure” sono l’ultima tendenza: ecco come funzionano e quali sono le mete più gettonate

I viaggi bleisure sono un modo gradevole e risparmioso per associare lavoro e svago, un’eccellente opportunità per compiere viaggi intercontinentali (e non) con un budget limitato

Testo e Foto di Giuliana Lomazzi
I viaggi “bleisure” sono l’ultima tendenza: ecco come funzionano e quali sono le mete più gettonate

È possibile conciliare viaggi di lavoro e di piacere? Certamente: la parola d’ordine è bleisure, un neologismo americano che incrocia i termini business (affari) e leisure (svago). Allungare un pochino il soggiorno una volta terminato l’impegno lavorativo (o, più di rado, anticiparlo un po’), ed ecco il grigio viaggio di lavoro rivestirsi di colori. In effetti, non dà molta soddisfazione atterrare in un aeroporto, spostarsi quel tanto che basta per colloqui di lavoro o conferenze e riprendere l’aereo senza aver visto nulla del posto. Così, qualche giornata aggiuntiva tra visite culturali, svaghi e relax dà un senso diverso al viaggio e un maggior appagamento. Non c’è dunque da stupirsi che i viaggi bleisure, detti anche bizcation o workcation, piacciano sempre di più. A fotografare questa realtà è il sondaggio “Travel in Flux” condotto a novembre 2023 dalla società di consulenza Alvarez & Marsal su un campione di circa 3800 intervistati di vari paesi del mondo (Italia, Francia, Germania, Olanda, Spagna, Regno Unito, Qatar, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita).

Numeri che la dicono lunga
Il 45% di chi viaggia per lavoro aggiunge volentieri il fine settimana al soggiorno (solo il 4% supera le 5 notti, mentre il 27% fa anticipare la vacanza all’impegno lavorativo). Agli italiani in particolare la formula va a genio: la apprezza il 27%, quindi ben più della media europea. Per la verità, la tendenza non è recentissima (l’idea è nata nel 2011 negli Stati Uniti), ma ha conosciuto un consolidamento nel periodo post-Covid. Già nel 2022, da un sondaggio dello Studio Expedia e Stratos Jets emergeva che nel 60% dei viaggi di affari si aggiungevano dei giorni di svago. Una manna per il settore turistico, messo a dura prova durante la pandemia. È infatti cresciuto il budget destinato al viaggio, anche se più per gli europei che per gli italiani. “Travel in Flux” rivela che per il 52% degli intervistati (contro il 39% degli italiani) c’è stato un aumento di spesa, significativo per il 19% (contro il 10% degli italiani; dei connazionali intervistati, il 29% parlava di un aumento moderato). Nel complesso sono dunque più soldi che girano, provenienti secondo gli italiani dal risparmio accumulato nel periodo del Covid, ma anche da una gestione più attenta delle proprie risorse. Spesso, il viaggiatore rinuncia ad altre spese per dare la priorità al viaggio, nel quale può essere coinvolta tutta la famiglia. Di certo, l’innegabile vantaggio è che muovendosi per lavoro parte delle spese sono coperte, soprattutto quelle di viaggio, che nei voli intercontinentali sono gravose.

Un occhio per l’ambiente
È interessante osservare un crescente interesse nei confronti dei valori ESG di viaggi e trasferte (cioè quei valori legati a fattori ambientali e sociali). Oltre la metà dei connazionali (60%) pagherebbe il 5-10% in più per vacanze con valori ESG, contro una media europea del 55%. Rientra nel contesto di viaggi eco la tendenza della staycation, cioè viaggi che per il 23% degli intervistati durano di più ma sono meno frequenti, così da ridurre gli spostamenti e relative spese.

Tante motivazioni
Ma al di là di un viaggio con costi parzialmente pagati, cosa spinge i passeggeri business a soggiorni bleisure? Ha cercato di individuarne le motivazioni il sito di prenotazione viaggi e soggiorni Booking, con un sondaggio condotto su 4500 passeggeri business. Per moltissimi di loro, è determinante scoprire culture diverse e visitare una nuova città, ma anche avere la giustificazione per farsi un po’ di vacanza. Pure la gastronomia è un forte stimolo: chi vuole buoni mangiarini punta soprattutto sull’Italia e in minor misura sulla Francia. Poi, certamente, ci sono tutte le motivazioni che fanno apprezzare i viaggi: il divertimento, i luoghi naturali, i monumenti, i musei, le spiagge.

E le destinazioni?
In genere, le destinazioni più gettonate sono quelle che ci si aspetterebbe: Londra, San Francisco, Roma, Parigi, Mosca, Ginevra, Dublino, Amsterdam, Barcellona, Lisbona. Ma emergono anche mete meno attese, come Orlando, Las Vegas e Miami, Istanbul e Nizza, che sicuramente hanno molto da offrire quanto a svaghi e cultura. Molto graditi i paesi dell’Estremo Oriente, come Thailandia, Cina e Giappone, ma anche destinazioni americane come Canada e USA. Questo per quanto riguarda i viaggi bleisure che, appunto, associano lavoro e vacanza. Ma c’è anche la tendenza contraria: abbinare una vacanza alla ricerca di opportunità di lavoro. In questo caso si punta su Hong Kong, Regno Unito, Irlanda e Olanda, tutte piazze finanziarie note, ma anche su destinazioni meno attese, come la Scandinavia e la Nuova Zelanda.

Viaggi proficui
I viaggi bleisure sono un modo gradevole e risparmioso per associare lavoro e svago, un’eccellente opportunità per compiere viaggi intercontinentali (e non) con un budget limitato. Ma vanno ben oltre il piacere immediato e i bei ricordi: infatti offrono la possibilità di conoscere meglio la cultura locale, cosa vantaggiosissima dal punto di vista lavorativo (e per la propria crescita personale) perché facilita il consolidarsi di proficui rapporti lavorativi. Insomma, chi ha l’opportunità e la fortuna di poterli fare, conviene davvero che ne approfitti.

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