La ministra degli Esteri della Germania Annalena Baerbock ha dichiarato, in una conferenza stampa durante una sua visita in Australia, di avere le prove del fatto che dietro a un grosso attacco informatico nel gennaio 2023, in cui diversi siti tedeschi furono resi inagibili, c’erano hacker finanziati dalla Russia. Alcuni dei siti andati in down appartenevano anche al Partito Socialdemocratico tedesco, uno delle principali forze politiche al governo. A riportarlo è il Guardian. Baerbock ha aggiunto che un’indagine appena conclusa avrebbe dimostrato che l‘attacco sarebbe stato organizzato dall’Apt28, un noto gruppo di criminali informatici, conosciuti anche con i nomi di Fancy Bear e Pawn Storm e ritenuti legati ai servizi segreti del Cremlino. Il motivo dell’attacco potrebbe essere legato ad una ritorsione nei confronti della decisione del governo tedesco di inviare carri armati in Ucraina. Decisione che arrivò proprio in quel periodo. “Si è trattato di un attacco informatico russo contro la Germania sponsorizzato dal Cremlino – ha detto Baerbock – e questo è assolutamente intollerabile e inaccettabile, e avrà delle conseguenze”.
Successivamente alle parole della ministra, la Germania fa sapere di aver convocato l’ambasciatore russo a Berlino: “La convocazione dell’incaricato d’affari dell’ambasciata russa è un chiaro segnale diplomatico – ha spiegato il portavoce del cancelliere Olaf Scholz, Wolfgang Buechner, interpellato sul tema dai giornalisti – per chiarire a Mosca che noi non accettiamo questo modo di fare, che lo condanniamo e che ci riserviamo anche di arrivare a delle conseguenze”. E poi ha aggiunto che “la Germania, insieme ai suoi partner europei e internazionali, è risoluta nel contrastare simili attacchi informatici“. Secondo Buechner, le azioni del cyber gruppo APT28 potrebbero essere assegnate, sulla base di informazioni affidabili dei servizi di intelligence tedeschi, dal servizio di intelligence militare Gru. L’azione del gruppo è infatti volta a colpire “agenzie governative, imprese operative in campi come logistica, armi, trasporto aereo e spaziale, servizi informatici, oltre che contro fondazioni e associazioni”. Le azioni di hackeraggio “avevano come obiettivi la Germania e altri paesi europei”. Anche l’attacco al Bundestag del 2015 è attribuibile a questo gruppo, ha concluso il portavoce.
Anche da Bruxelles, la linea è chiara: l’Unione Europea e i suoi Stati membri, “insieme ai partner internazionali, condannano fermamente la campagna informatica dannosa condotta dall’Advanced Persistent Threat Actor 28 (Apt28) controllato dalla Russia contro Germania e Repubblica Ceca”, ha detto l’Alto Rappresentante Josep Borrell. L’Ue, aggiunge, “è determinata a utilizzare l’intera gamma di misure per prevenire, scoraggiare e rispondere al comportamento dannoso della Russia nel cyberspazio”.