Crime

La vera storia di Asunta Basterra, la 12enne uccisa dai genitori ora protagonista di una serie Netflix

Nel 2015 entrambi i genitori di Asunta vennero condannati a 18 anni di carcere per l’omicidio premeditato della figlia

di F. Q.
La vera storia di Asunta Basterra, la 12enne uccisa dai genitori ora protagonista di una serie Netflix

La miniserie tra le più viste di Netflix è quella sull’omicidio della piccola Asunta Basterra. Si tratta della fiction che racconta in sei puntate il delitto che sconvolse la Spagna quasi undici anni addietro. La tragedia ebbe inizio quando la sera del 21 settembre 2013 Rosaria Porto e Alfonso Basterra, la coppia che nel 2001 adottò una bimba cinese di nove mesi, peraltro prima adozione internazionale avvenuta nella regione della Galizia, denunciò la scomparsa della loro figlia Asunta. La bimba viveva con la mamma, mentre il padre abitava lì vicino, dopo che i due genitori si erano formalmente separati, quando lui aveva scoperto il tradimento di lei. Il corpo della dodicenne venne trovato circa 24 ore dopo da due ubriaconi nei pressi di un boschetto nella località di Teo, non molto lontano da un casale di famiglia appartenente alla famiglia della Porto.

Particolare che diventerà subito cruciale per le prime indagini sul posto con la polizia giudiziaria che sembra subito stringere il cerchio attorno alle titubanti parole e agli strani comportamenti della madre della bimba uccisa. Tra questi, appena arrivata la donna nel casale assieme ad un poliziotto della giudiziaria, quello di correre ad usare un bagno al primo piano quando vicino alla porta d’entrata dove si trovano ce ne sono altri due. È proprio l’intuizione di quel poliziotto a dare subito una svolta alle indagini, perché nel bagno dove la signora Porto voleva andare si trovano nel bidoncino della spazzatura anche pezzi di una corda arancione identici a quelli trovati sul luogo del ritrovamento del cadavere di Asunta.

La Porto verrà così arrestata il giorno successivo, poi 24 ore dopo toccò a Basterra. Nel 2015 entrambi i genitori di Asunta vennero condannati a 18 anni di carcere per l’omicidio premeditato della figlia. Secondo la sentenza del tribunale, la coppia ha periodicamente drogato la figlia con del Lorazepam per tre mesi e infine la sera del 21 dopo aver cenato a casa del padre con entrambi i genitori, alla bimba sono state somministrate abbondanti dosi di Lorazepam attraverso il cibo per stordirla. Poi, la madre le ha legato braccia e gambe, infine l’ha soffocata prima di gettare il suo corpo ai bordi di una strada. Il movente non è mai stato stabilito con esattezza, ma potrebbe riguardare sia che i due si sono voluti disfare della bimba perché erede di un patrimonio che le avrebbero lasciato i nonni morti pochi mesi prima; sia che la bambina adottata con l’attenzione di giornali e tv sia diventata nel tempo un ostacolo nonchè causa principale per la dissoluzione del rapporto tra i due.

Porto si è infine suicidata in carcere nel novembre 2020. Rosaria Porto era un’avvocata figlia di un avvocato e di una professoressa universitaria, mentre il padre, Alfonso Basterra era un giornalista di Bilbao noto per la sua partecipazione e diversi programmi radiofonici e tv. Sulla sentenza però sono emersi negli anni alcuni punti oscuri che riguardano l’incompletezza di alcune prove. Asunta è disponibile su Netflix. Nel cast, diretto da Jacobo Martínez, recitano María León, Candela Peña, Tristán Ulloa e Javier Gutiérrez.

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