“Chiamami Giorgia, sarò la tua birra”. Cita una vecchia pubblicità della birra Peroni l’ex presidente del Consiglio Romano Prodi che, ospite di Piazzapulita (La7), ironizza sull’invito rivolto ai suoi elettori da Giorgia Meloni, candidata alle europee come capolista in tutte le circoscrizioni elettori: darle la preferenza scrivendo sulla scheda elettorale solo il suo nome.
Alla domanda del conduttore Corrado Formigli che gli chiede se la presidente del Consiglio sia una leader del popolo, Prodi risponde contrariato: “Ma cosa vuol dire ‘leader del popolo’? È come disprezzare il popolo: io sono io e il resto è popolo. E invece sono cittadini. Io non mi sono mai sentito fuori dal popolo”.
Critico il giudizio di Prodi anche sulla foto che immortala due manager pubblici, il prefetto Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, e l’ex ambasciatore Stefano Pontecorvo, presidente di Leonardo. con la maglietta di Fratelli d’Italia alla kermesse pescarese del partito: “Quando ho visto quella immagine, come prima reazione ho detto: la Meloni farà una fabbrica di magliette. Prendono tutto e quindi avrà bisogno di tante t-shirt da riempirci uno stadio. Si stanno impadronendo dello Stato e di tutto quello di cui ci si può impadronire – continua – E il loro obiettivo è evidentemente il premierato. D’altra parte, la pubblicità ‘Chiamami Giorgia’, che, intendiamoci, è del tutto legittima e non mi scandalizza, ha un obiettivo ben preciso: la personalizzazione del potere. Quindi il premierato viene naturalmente dopo questo processo”.
“Cosa avrebbe fatto da presidente dell’Iri se due alti dirigenti avessero fatto una cosa del genere?”, chiede Formigli.
“Non l’avrebbero mai fatto – risponde Prodi – perché capivano che l’aria era diversa. Se invece quei due manager di Stato lo fanno, vuol dire che pensano che questo giovi alla loro carriera“.
Il padre fondatore dell’Ulivo infine ribadisce il suo duro giudizio sulla decisione della segretaria del Pd Elly Schlein, come quella di altri leader, da Meloni a Tajani a Calenda: candidarsi alle europee senza lasciare il Parlamento italiano: “La candidatura per un ruolo che non si ricoprirà – afferma Prodi – è un fatto immorale. Sarò vecchio stile ma questa è la mia convinzione”.