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Quelle “Storie assurde” per il ritorno di Bobo Rondelli: un mix di swing e canzoni d’autore che fa l’effetto di un sorso al calasole

Il nuovo lavoro del cantautore livornese uscirà il 14 giugno, tre anni dopo "Cuore Libero": 13 canzoni suonate con la band Musica da Ripostiglio: toni irreverenti, testi politicamente scorretti, ironia, ma anche passaggi più intimi e riflessivi

Torna Bobo Rondelli. Storie assurde, il nuovo disco del cantautore livornese, uscirà il 14 giugno e interromperà un digiuno di tre anni dal precedente album (Cuore Libero). Saranno tredici canzoni – suonate e registrate insieme agli amici Musica da Ripostiglio – da ascoltare come un sorso al calasole che anticipa l’estate: si tratta di una miscela di swing e brani d’autore, un libro di racconti sotto forma di canzoni dai toni irriverenti e testi politicamente scorretti, dove l’ironia racconta un mondo di vizi e maldicenze, oltraggi e trasgressioni, ma non mancano passaggi più intimi e riflessivi, come da sempre è nell’animo di Rondelli. Storie Assurde è un disco che rivisita alcuni dei suoi “ciuchi di battaglia”, da Storie assurde a Dal balcone, e insieme propone, per la prima volta in studio, anche brani che da anni l’autore labronico esegue dal vivo, come La chiappona o Il gigolò di Rotterdam. Ci sono anche nuove creazioni tutte da scoprire.

L’attesa per la nuova uscita è punteggiata da varie tappe. Quella di ieri, per esempio, è il disvelamento della copertina, firmata da Tommy, nome d’arte di Tommaso Eppesteingher, illustratore anche lui livornese, insegnante di disegno e storia dell’arte in un liceo della città toscana (il Cecioni), che dal 1989 collabora con Il Vernacoliere in veste di vignettista e fumettista. “L’anno scorso – racconta – ho realizzato insieme a Giovanni Pelosini i Tarocchi Livornesi, in cui Bobo compare come Ir Matto. Questa cosa a lui è piaciuta, tanto che mi chiamò per congratularsi e da lì è nata l’idea di lavorare alla copertina del suo nuovo disco. Mi sono ispirato a quella carta, ma stravolgendola un po’ per rifarmi alle canzoni del disco e cercando di rappresentare l’idea di Bobo come artista libero e fuori dalle regole. Ho citato alcuni dei suoi luoghi tipici a Livorno, con una vista della Fortezza Nuova dal rionePontinoSanMarco, e ho aggiunto una serie di dettagli che ben si prestavano a rendere l’idea della Livorno popolare, in una visione notturna e caratterizzata anche dalla presenza di personaggi ambigui. Credo che Bobo Rondelli rappresenti Livorno e la sua gente, ma sia anche un unicum nel panorama nazionale. Sono onorato di aver partecipato al suo nuovo disco”. Un ponce rovesciato, un mozzicone a terra e una bottiglia rotta, un gatto attaccato alla gamba di Bobo, che cammina con fare scanzonato, fischiettando lungo i fossi di Livorno con la sua chitarra sulla spalla. Piccola scena assurda di un mondo borderline che si ritroverà nel disco in uscita il 14 giugno.

Sarà un nuovo capitolo della discografia solista dell’artista livornese, cominciata nel 2001 con Figlio del nulla, dopo i tre dischi pubblicati con gli Ottavo Padiglione (a cui si è aggiunto Ultima follia/Best a bestia nel 2003), e proseguita con altre perle come Disperati, intellettuali, ubriaconi, Per amor del cielo, o l’omaggio a Piero Ciampi, da livornese a livornese. Cantautore, ma anche attore, Bobo ha lavorato con il regista Paolo Virzì, che lo ha reso protagonista nel documentario (uscito nel 2009) L’uomo che aveva picchiato la testa e gli ha dato una parte nel film La prima cosa bella del 2010. Al 2019, invece, risale l’uscita di Cos’hai da guardare, il romanzo autobiografico.