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Ucraina, lite Calenda-Tarquinio. “Ipocrita, vuoi far vincere i russi”. “Sono stanco delle guerre, voi invece ne siete entusiasti”. Su La7

Polemica concitata a Piazzapulita (La7) tra Marco Tarquinio, ex direttore di Avvenire e candidato alle europee per il Pd nella circoscrizione Centro, e il leader di Azione Carlo Calenda, che invece correrà come capolista del suo partito in tutte le circoscrizioni, tranne che in quella del Nord-Ovest (dove comunque si candida in fondo alla lista).

Nodo del vis-à-vis è l’invio di armi in Ucraina, argomento sul quale Tarquinio conferma la sua netta posizione: “Va assolutamente fermata la guerra. La Russia è come un uomo di 140 kg che si è schiantato addosso a uno ridotto a 30 kg. Anche semplicemente continuando a gravare sull’Ucraina, la schianta se non si ferma la guerra”.
Calenda, che ripete più volte di essere andato in Ucraina, insorge dando dell’ipocrita a Tarquinio: “Questa è la gigantesca ipocrisia di chi usa la parola ‘pace’ magari senza essere mai stato in Ucraina. I primi a volere la pace sono gli ucraini perché sono andati volontari in guerra, essendo aggrediti da un dittatore fascista”.
“Veramente ci sono 300mila renitenti alla leva“, obietta Tarquinio.
Calenda accusa Tarquinio di voler far vincere Putin per la sua posizione contraria all’invio di armi a Kiev: “Quello che lei suggerisce come brillante idea per arrivare alla pace, peraltro contro il suo partito, è disarmare gli ucraini in modo da far arrivare i russi a Kiev”.
“Lei, Calenda, dà dell’ipocrita a chiunque – replica il giornalista – ma lei, si sa, è il giudice supremo. Questo è il modo per costruire il dialogo politico e alleanze”.

Il capo di Azione cambia argomento rinfacciando le posizioni critiche di Tarquinio sulla legge 194: “Sono tutte cose che il suo partito avversa”.
“Eccolo, è arrivato – commenta l’ex direttore di Avvenire, mentre Calenda urla senza freni – Dà così fastidio quello che penso sulla pace che mi dovete crocifiggere sulle mie convinzioni. Lei non ha mai letto quello che ho scritto e non sa neanche che io la penso più come sua madre“.
“Mia madre ha fatto le battaglie per la 194”, ribatte Calenda.
“E io ne ho fatte tante insieme a sua madre. Si informi e si vergogni”, rilancia Tarquinio.

Lo scontro tra i due duellanti ha il suo apice quando Calenda incalza Tarquinio con tono quasi inquisitorio: “Voglio sapere se lei ha scritto quelle cose”.
Ma anche il conduttore Corrado Formigli non ci sta e riprende il leader di Azione: “Vogliamo restare sul tema della guerra per cortesia?”.
Calenda ignora l’invito del giornalista, mentre Tarquinio commenta: “Questa è l’aggressione che subisco da 2 anni, perché parlo di pace e dico che questa cappero di guerra è cominciata nel 2014 con un’invasione mascherata russa, che lor signori hanno fatto finta di non vedere perché dovevano fare affari con la Russia contro i paesi arabi-musulmani – continua – E c’è stato un colpo di Stato a Kiev. Sono tutte cose che io ho fatto raccontare in tutti questi anni perché ho fatto il giornalista. E ho deciso di provare a fare qualcos’altro, perché sono stanco di vedere guerre che cominciano e che non finiscano mai“.

“E invece lei pensa che noi siamo felici della guerra, vero?”, replica Calenda.
“Noi, voi siete entusiasti – risponde Tarquinio – o perlomeno alcuni di voi”.
Il leader di Azione la prende malissimo e perde le staffe: “Entusiasti? Ma come si permette? Io ci sono stato in Ucraina, si vergogni”.
Tarquinio tenta di replicare ma poi si arrende e si rivolge al conduttore: “Io non lo sopporto”. Poi aggiunge: “Sono stanco delle guerre”.
“Ma cosa vuol dire? – urla Calenda – Gli ucraini sono molto più stanchi di lei”.
“Ed è quello che sto dicendo io – sbotta Tarquinio – Ma come si permette?”.
“Gli ucraini combattono e lei li vuole disarmare”, accusa il politico.
“Ma cosa ne sa lei? – replica il giornalista – Quanti sono i renitenti ucraini alla leva?”.
“Sono volontari”, risponde Calenda che ricorda per l’ennesima volta di essere andato in Ucraina.