Il pluricampione di scialpinismo Denis Trento è morto, ieri, venerdì 3 maggio, sul Monte Paramont a La Salle, in Valle d’Aosta. Valdostano di 42 anni e guida alpina, Trento non era rientrato in casa ed è scatta subito l’allarme. L’uomo si trovava sopra una valanga e ora si indaga per cercare di capire che cosa sia successo. Trento era partito molto presto, in solitaria, per scendere dalla parete nord della montagna e avrebbe dovuto fare ritorno verso mezzogiorno ma nessuno dei suoi familiari lo ha più rivisto.

Le prime squadre di ricerca sono partite nel primo pomeriggio. Gli uomini del Soccorso alpino valdostano hanno raggiunto la zona, a La Salle, in elicottero. Sul posto anche la Guardia di finanza di Entrèves (Courmayeur). Il corpo di Trento è stato trovato sopra una valanga, ramponi ai piedi, in fondo a una parete e gli operatori sanitari hanno solo potuto constatare il decesso. Il fatto che indossasse i ramponi al momento dell’incidente può indicare che stesse affrontando un passaggio delicato, non per forza in salita. Il pericolo valanghe nella zona, secondo il bollettino della Regione Valle d’Aosta, nella giornata di ieri, era 3-marcato sopra i 2.600 di quota metri e 2-moderato al di sotto.

Denis – atleta del Centro sportivo esercito di Courmayeur – nel suo palmarès vanta piazzamenti di vertice in gare di scialpinismo come il primo posto ai campionati mondiali a squadre nel 2008 e nel 2011 e, ancora, il gradino più alto del podio ai campionati europei del 2007 e 2009. Ha vinto inoltre grandi classiche di scialpinismo come la Pierra Menta, l’Adamello Ski Raid, il Trofeo Mezzalama e il Tour du Rutor. Sui propri canali social, Trento era solito condividere testi e immagini delle proprie imprese in montagna, tra sci e alpinismo. Il presidente Flaivo Rosa e tutta la famiglia della Fisi hanno rivolto alla moglie Fabienne e ai tre figli Severine, Gregory e Gilbert le più sentite condoglianze.

Community - Condividi gli articoli ed ottieni crediti
Articolo Successivo

Canelo batte Munguia nel derby messicano di boxe e si conferma re dei supermedi: il passaggio di consegne diventa consacrazione

next