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Germania, eurodeputato della Spd aggredito mentre affiggeva manifesti: gravemente ferito. Agguato anche contro un militante dei Verdi

L’europarlamentare socialdemocratico tedesco (Spd) Matthias Ecke è stato “aggredito e gravemente ferito” ieri sera mentre affiggeva manifesti a Dresda, nell’est della Germania. A riportarlo è l’agenzia tedesca Dpa, citando polizia e partito. Ecke, 41enne e candidato di punta del partito in Sassonia alle prossime elezioni europee, è stato ricoverato in ospedale e “dovrà essere operato“, riferiscono ancora fonti tedesche. Pochi minuti prima dell’aggressione a Ecke, secondo la polizia, un gruppo di quattro persone aveva attaccato anche un militante di 28 anni dei Verdi mentre faceva attacchinaggio: gli aggressori lo hanno colpito e preso a calci ferendolo. Non solo. A Dresda erano stati segnalati anche altri tentativi di intimidazione, distruzione di manifesti e insulti verso i militanti che li affiggevano. Gli inquirenti pensano che ad aggredire il 28enne siano le stesse persone che hanno gravemente ferito l’europarlamentare dell’Spd.

La città, capoluogo del Land e situata a sud-est del Paese, vicino al confine con la Repubblica Ceca, è roccaforte del partito di estrema destra tedesco AfdAlternative für Deutschland – che in una rilevazione di YouGov del gennaio scorso ha raggiunto il 24% di consensi nel Paese, posizionandosi come secondo partito dietro la Cdu-Csu al 29%. E Dresda non è nuova a episodi violenti. Nel novembre del 2019, il consiglio comunale della Sassonia votò una delibera in cui dichiarò una “emergenza nazismo” parlando di “atteggiamenti e azioni antidemocratici, anti-pluralisti, contrari all’umanità e di estrema destra che arrivano fino alla violenza“. In risposta, lo scorso gennaio, 1,5 milioni di persone si sono riunite nelle piazze delle principali città della Germania – Amburgo, Hannover, Francoforte, Kassel, Dortmund, Wuppertal, Karlsruhe, Norimberga – per protestare contro l’estremismo di destra e contro l’Afd. Ondate di protesta che non si sono fermate e che sono state riproposte anche a febbraio: in oltre 200mila si erano radunati nelle piazze e più di 150mila davanti al Reichstag, la sede storica del parlamento tedesco.