“Il fatto che sia aperto il fronte di Gaza significa che al livello mediatico c’è meno attenzione a quello che accade sul fronte Orientale. Ed è sperabile che i paesi dell’Occidente stiano cominciando a fare qualche conto sui costi che (la guerra ndr.) rappresenta per tutti i nostri paesi che sono pieni di poveri e nuovi poveri”, così Alessandro Barbero, intervenendo in una diretta insieme ad Alessandro Di Battista dal titolo “Scomode verità, dalla guerra in Ucraina al massacro di Gaza” (rivedi l’integrale).
“Il punto – continua – è capire perché fin dall’inizio i nostri paesi hanno deciso che quella causa era la nostra causa e perché l’occidente ha deciso e ha voluto far credere che fra quei due paesi, molto diversi dal nostro e molto simili fra loro, la Russia e l’Ucraina, uno era come noi e noi dovevamo per questo difenderlo senza chiederci i motivi di questa guerra”.
Barbero quindi critica la copertura mediatica del conflitto tra Russia e Ucraina, sottolineando che proprio questa narrazione dell’Occidente “è il nocciolo menzognero” alla base della copertura mediatica. Con questa narrazione, infatti, “dire che gli uni sono i buoni e gli altri i cattivi veniva fuori automaticamente”. Ora, però, “tutta questa menzogna sta cominciando a scricchiolare davanti ai costi e davanti al fatto che ci sono altri fronti aperti ancora più spaventosi”. In sostanza secondo lo storico “in base alla copertura dei nostri media è impossibile capire qualunque cosa di quella guerra, proprio come guerra combattuta” e la copertura “è stata puramente propagandistica ed è stato impossibile capire che razza di guerra sia”.