A quasi 78 anni, riesco a raccordare mente e corpo e a rallentare, un corpo invecchiato con una testa che corre. Non bastano lo yoga, la respirazione, la meditazione, ci vuole testa o come direbbe Enzo Jannacci ci vuole orecchio, per creare un silenzio interiore e fare spazio al nostro cambiamento.
Sono stato a lungo il “profeta” della lentezza anche a causa delle 18 Giornate della Lentezza, a Milano, New York, Londra, Shanghai, Tokyo, Parigi, Venezia, Caltanissetta, Barga, di quattro libri, ma quest’anno non mi sono lasciato prendere dalla foga nell’organizzare la Giornata che ho vissuto per anni come ossimoro vivente mentre con i miei amici de L’Arte del Vivere con Lentezza invitavamo tutti a rallentare correvamo come pazzi per organizzarla. Oggi ha trovato la sua forma: un invito a rallentare scandito dal 6 di maggio, e a trovare la propria forma per esprimerlo.
Il primo lunedì del mese di maggio. Il lunedì è il giorno più difficile per farlo e dare il segnale che non vogliamo più partecipare alla corsa folle alla quale ci sentiamo costretti e ci costringiamo. Riduzione e silenzio potrebbero essere le parole d’ordine. Ridurre in primo luogo la velocità, in tutti gli ambiti, nella guida, nel camminare, nel parlare, nel lavorare, nell’innamorarci, nel mangiare, ma anche delle nostre ossessioni. Silenzio, il frastuono non è dato solo dal rumore, ma dai continui impulsi che ci vengono scagliati a forza di bit. Provarci rallentando ci farà stare meglio, a qualsiasi età e sesso. E’ difficile? Sì è difficilissimo, soprattutto in situazioni in cui tutti ci spronano a correre, alla frenesia, alla prestazione, all’esagerazione, ma basterà fermarsi un attimo a prendere fiato, prenderci una pausa per capire se siamo in grado di cambiare ritmo o se invece preferiamo continuare a sfiancarci. Abbiamo troppe cose da fare? Eliminando il superfluo saremo più concentrati e rilassati, più aperti agli altri e faremo del bene a noi, agli altri e all’ambiente.
La Giornata della Lentezza è una giornata particolare, comincia il 6 di maggio e non si sa quando finisce. A Milano faremo una passeggiata sugli itinerari sentimentali rivelati da Andrea Kerbaker, a Vicoabarone, dove abito, una serata di “Ballo del Mattone”, a New York Maria Teresa Cometto a Central Park davanti all’Angelo delle Acque ci racconterà una storia, qualcuno farà l’orto, a Campagnola Cremasca faranno una Giornata del Benessere, una passeggiata per Triggio, lezioni di chitarra a Benevento, liquori e vini da meditazione da parte di Gabriele Politi, a Caltanissetta un’idea segreta, qualcuno dormirà tutto il giorno con un Bed In in ricordo di John Lennon e Yoko Ono, alle Mulattiere di Ongino ai piedi del Monviso una Caprasseggiata (passeggiare in compagnia delle capre), Irene Grazioli leggerà un testo tratto da uno dei film di suo nonno Camillo Mastrocinque. Gisella Colombo e Renato Girometta competeranno in proverbi dialettali: Milanese Vs Vicobaronese, ai Giardini di San Faustino all’Ortica, a Milano, Letture del solstizio d’Estate, a Venezia la Compagnia Gongolante misurerà una marea in laguna di 54 cm in 6 ore, Un calice sospeso a Ziano, e Vicobarone (al posto del caffè come a Napoli)., Patrizia Musso con il suo Slow Brand Festival eleggerà lo Slow Manager 2024.
Insomma basterà dare un segno nel più anarchico e gioiosamente rivoluzionario dei festival diffusi. Alla ricerca di noi stessi per una prova di benessere collettivo. Se vorrete lanciare qualche idea lenta mi potrete scrivere su Facebook, il social lento molto adatto a noi “vecchi e mai adulti”. Io trascorrerò la Giornata leggendo l’Omino Macchina, dedicato da Claudio Imprudente a chi come lui è costretto a rallentare. Buona Lentezza!