Una notte che i tifosi del Roda JC – squadra olandese di seconda divisione – non dimenticheranno mai. Ma in negativo. Con tanto di festeggiamenti dei tifosi che per il momento si dovranno accontentare di una grande beffa. È quello che è accaduto ieri, nella partita tra il Roda e il Cambuur. Alla squadra di casa sarebbe servita una vittoria e sperare nel risultato favorevole da Telstar – Groningen per festeggiare la matematica promozione in Eredivisie, il maggiore campionato olandese. E vittoria è stata: il Roda si è imposta per 2 reti a 0 grazie ai gol di Sami Ouaissa e di Vaclav Sejk. Dunque triplice fischio e religiosa attesa per conoscere il risultato sull’altro campo.
Ed effettivamente c’è già aria di festa perché nell’altra gara il Groningen sta perdendo: è 1 a 0 per il Telstar con una rete, al primo minuto di Zakaria Eddahchouri. L’arbitro concede cinque minuti di recupero, è il 94esimo ma la festa al Parkstad Limburg – stadio di casa del Roda JC – inizia ugualmente. Tutti i tifosi scendono in campo scavalcando le “barriere” per portare in trionfo i loro giocatori gialloneri. Ed è lo speaker del Roda a far partire l’invasione e i festeggiamenti annunciando la sconfitta del Groningen. E i giocatori non si sono certo tirati indietro: anche loro hanno partecipato alle celebrazioni per la promozione in Eredivisie. Ma poi la beffa. All’ultima azione, sul campo del Groningen, c’è un colpo di testa: Thom Van Bargen firma al 95esimo il gol del pareggio. Notizia che arriva sul campo dei giallorossi e lo speaker l’annuncia. Grande delusione e festa rimandata.
Krankzinnige taferelen: Roda-fans denken dat promotie binnen is en bestormen veld, maar dan blijkt de stadionspeaker een foutje te hebben gemaakt… ????#rodcam pic.twitter.com/BmDfhU01gU
— ESPN NL (@ESPNnl) May 3, 2024
E ora? Non c’è da preoccuparsi, la promozione probabilmente arriverà ugualmente. Ma occhio al prossimo match: c’è proprio Groningen-Roda, uno scontro diretto tra la seconda e la terza in classifica. A separare le due formazioni tre punti. E nell’aria quella sensazione che potrebbe esserci un’altra beffa ancora peggiore della finta festa.