Sono passati 20 anni dalla scomparsa di Denise Pipitone, la bimba sparita nel nulla nel settembre del 2004 all’età di 4 anni a Mazara del Vallo. In questi anni si sono susseguite indagini, rivelazioni e colpi di scena ma di Denise nessuna traccia. Eppure mamma Piera Maggio non si è mai arresa, anzi, si batte quotidianamente per la verità. Attraverso i suoi profili social ha sempre condiviso appelli e richieste di informazioni, finora mai ascoltati da chi (probabilmente) qualcosa sa ma preferisce non parlare. Oggi, 6 maggio, Piera Maggio ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post che potrebbe però aprire a nuovi risvolti: “INDOVINELLO… Sapete cosa sono? Scrivetelo nei commenti, vediamo chi indovina”, scrive.
Pare infatti che, a distanza di 20 anni, siano state ritrovate “cimici” perfettamente funzionanti e collegate alla linea elettrica: “Ritrovate dopo 20 anni, a meno che qualcuno non le abbia collocate nel tempo violando il nostro stabile. Erano correttamente funzionanti perché collegate alla rete elettrica – spiega Piera Maggio nel post -. Adesso chiederemo alle autorità se sono beni dello Stato oppure di privati. Ovviamente non sappiamo se ce ne sono ancora delle altre e, a dire il vero, non abbiamo mai avuto questa curiosità perché non avevamo niente da nascondere. La scoperta è avvenuta adesso per via di manutenzione. Ci chiediamo se durante un’indagine dove vengono collocate determinate apparecchiature negli ambienti privati delle persone, non sia il caso a fine indagine di recuperare le tecnologie, presumibilmente anche costose, di cui si sono avvalsi coloro che hanno condotto le indagini?”, domanda Piera.
Per poi continuare: “Se sono apparecchiature dello Stato, pensate che adesso dovremmo chiedere il risarcimento di 20 anni di appropriazione della nostra rete elettrica?”. I commenti sotto al post non sono tardati ad arrivare, portando la stessa Maggio a confrontarsi con gli utenti. “Piera che io sappia se sono ancora collegate non sono di 20 anni fa, perché quando smettono di indagare le staccano”, uno dei tanti commenti. La risposta di Piera non tarda ad arrivare: “Va bene, adesso ovviamente magari diranno che non erano collegate con la sala d’ascolto. In verità, chi lo dà per certo considerando tutti gli avvenimenti insoliti accaduti nel tempo?”. Al momento non sono arrivate comunicazioni ufficiali da parte degli inquirenti, non resta che attendere sviluppi.