“Anche in un’informazione semplice può scoppiare il problema”, così Federica Bambagioni, giornalista del Tg2, intervenendo alla conferenza stampa organizzata dall’Usigrai per parlare dello sciopero dei giornalisti, ha voluto raccontare un’esperienza personale per fare “un piccolo esempio di come può avvenire la censura nei servizi”.
“Poco prima dell’estate dell’anno scorso stavo facendo un pezzo sul turismo con dei dati di un’associazione di categoria. In questi dati si diceva che c’era un boom di turisti stranieri in Italia ma una flessione in corso e prevista, un meno 10% di italiani che sarebbero andati in vacanza a causa dell’inflazione e del caro vita – ha raccontato – Un pezzo non immediatamente politico ma che evidentemente ha poi una ricaduta nell’immagine del Paese. Un caporedattore mi disse ‘non mettere il dato del 10% dà un’idea negativa’. Ma se quella fonte è buona per i dati positivi allora è attendibile anche per il dato negativo, o li metto entrambi o ritiro la firma. Di fronte al ritiro della firma quella persona si è arresa”.
“Anche se è una piccola pillola questo è quello che avviene – ha spiegato ancora la giornalista – la notizia si dà ma si dà in un certo modo, solo in parte o adattata al messaggio che si vuole far passare”. “A chi chiedeva come avviene la censura, se in quel momento non si puntano i piedi può succedere di scivolare nell’omologazione”, ha concluso.