La Procura di Roma ha chiesto il non luogo a procedere per Fedez accusato di calunnia ai danni di Codacons. Al centro della vicenda le accuse che il rapper ha mosso contro l’associazione dei consumatori su un presunto banner ingannevole pubblicato nel 2020 sul sito del Codacons in tema di coronavirus. Prima di entrare in tribunale Fedez si è detto “molto sereno”: “È come prima delle interrogazioni a scuola. Non dico nulla sennò mi dimentico quello che devo dire. Adesso devo rimanere concentrato”. Nel corso dell’udienza, Federico Lucia è stato interrogato, così come da lui richiesto, e per circa una ora e mezzo ha risposto alle domande del pm respingendo le accuse. Fedez avrebbe affermato che il banner presente sul sito dell’associazione gli sembrava ingannevole e come cittadino si è sentito di denunciare tutto ai carabinieri. Nei confronti di Fedez, i pm di piazzale Clodio in un primo momento avevano sollecitato l’archiviazione che è stata però respinta dal tribunale che ha disposto per l’artista l’imputazione coatta.
Questa mattina il rapper aveva commentato sui social “un giorno in pretura, proteggimi”, annunciando il suo viaggio a Roma per “l’ennesimo processo inutile contro quella associazione inutile”. Fedez ha anche imitato la famosa serie animata ‘Mignolo e Prof’. In una story si vede la sua collaboratrice che esclama: “Prof, che cosa facciamo questa sera?”. La risposta è un chiaro riferimento alla battaglia legale in corso: “Quello che facciamo tutte le sere, Mignolo. Cercare di non farci condannare dal Codacons”. Si vede poi il rapper conversare con un dipendente dell’albergo romano dove alloggia: “Una piccola domanda per un sondaggio Istat: nella diatriba Fedez – Codacons, lei per chi ti fa?“, chiede l’artista. La risposta è a favore di Fedez che, infine, a torso nudo (come quasi sempre negli ultimi giorni) ironizza sulla presunta invidia del presidente del Codacons per i suoi addominali.