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E se gli alieni fossero viola? La nuova teoria della Royal Astronomical Society

Secondo uno studio pubblicato ad aprile sul Monthly Notice della Royal Astronomical Society gli scienziati che tentano di capire se esiste vita oltre quella sul pianeta Terra hanno banalmente studiato/cercato il colore sbagliato.

di Davide Turrini
E se gli alieni fossero viola? La nuova teoria della Royal Astronomical Society

E se gli alieni fossero viola? Secondo uno studio pubblicato ad aprile sul Monthly Notice della Royal Astronomical Society gli scienziati che tentano di capire se esiste vita oltre quella sul pianeta Terra hanno banalmente studiato/cercato il colore sbagliato. Quando infatti ispezionano il cosmo alla ricerca di mondi potenzialmente abitabili, gli scienziati hanno a lungo cercato il colore verde, tonalità simbolicamente vitale per noi umani. Invece, un gruppo di studiosi si è concentrata sui batteri viola: microrganismi dalle tonalità viola e magenta che si trovano in alcuni degli ambienti più estremi del nostro pianeta. I ricercatori hanno raccolto e coltivato campioni di batteri e hanno misurato le lunghezze d’onda della luce che riflettono. L’idea seguita è stata quella di aggiungere al database le possibili tracce di vita che futuri astronomi potranno cercare su altri mondi.

“C’è una tale diversità di vita da studiare e dovremmo stare attenti a non perderla di vista solo perché non risulta verde come sempre abbiamo pensato”, ha afferma la coautrice dello studio Lisa Kaltenegger, astronoma della Cornell University e autrice di un nuovo libro sui mondi alieni. “Molto prima che esistessero foreste verdeggianti e fioriture di alghe verde brillante che colorano il nostro mondo oggi, la Terra era un luogo difficile in cui vivere. Aveva poco ossigeno. Le temperature erano estreme. Ma queste condizioni difficili sono anche quelle in cui organismi come i batteri viola possono prosperare”, spiega il National Geographic in un articolo sul tema. “Invece di utilizzare la clorofilla, l’organo verde che la maggior parte delle piante oggi utilizza per la fotosintesi, i batteri viola utilizzano batterioclorofilla e carotenoidi, che consentono loro di eseguire la fotosintesi in ambienti scarsamente illuminati e poveri di ossigeno”. E per far capire di cosa stanno parlando gli autori dello studio hanno mostrato un esempio: l’acqua di un piccolo stagno nella foresta di Hildesheim vicino a Sibbesse che a gennaio 2023 ha brillato di viola. “Quindi si può anche immaginare un’altra Terra, in un altro tempo con questi microrganismi piuttosto abbondanti, che potrebbe forse essere stata viola”, ha aggiunto un’altra autrice dello studio, tal Ligia Fonseza Coelho, microbiologa della Cornell University.

In altre parole, i mondi viola potrebbero essere possibili. In un altro studio del 2018 alcuni ricercatori hanno concluso che gli archaea viola, un altro tipo di microrganismo che utilizza una molecola chiamata retinale per la fotosintesi, avrebbero potuto dominare il nostro pianeta prima che fosse pieno di ossigeno. Il nuovo gruppo di scienziati non hanno fatto altro che aggiungere dati spettrali su altre 20 specie di batteri viola, raccolti da luoghi come paludi e laghi, rispetto alla strada già tracciata sul tema “mondo viola”. “Comprendere la vita viola sulla Terra amplia anche ciò che gli scienziati possono considerare vita altrove. Molti pianeti rocciosi abitabili ruotano attorno a stelle conosciute come soli rossi, versioni più piccole e più fioche del sole giallo nel nostro sistema solare. Gli organismi viola sono in grado di utilizzare i raggi a bassa energia emessi da questi soli rossi”, spiega ancora il sito del National Geographic commentando il nuovo studio. Insomma, come spiega la microbiologa Coelho, “dobbiamo studiare tutta la straordinaria biodiversità di cui disponiamo per darci gli strumenti e cercare la vita su altri pianeti”.

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