Charles Darwin, ne l’Origine delle Specie, scrive: “Nessun paese può essere nominato in cui tutti gli abitanti nativi siano ora così perfettamente adattati l’uno all’altro e alle condizioni fisiche in cui vivono, che nessuno di loro potrebbe essere migliorato in qualche modo; se alcune di queste molte specie diventano modificate e migliorate, altre dovranno essere migliorate in un grado corrispondente o saranno estinte”. L’evoluzione è una reazione a catena, in cui ogni cambiamento genera altri cambiamenti che, a loro volta, contribuiscono a mantenere abbastanza “equilibrati” i rapporti tra le specie. Questo concetto è stato riscoperto diverse volte dagli ecologi.
L’Ipotesi della Regina Rossa, ad esempio, prende spunto da Alice attraverso lo specchio, quando la Regina Rossa dice ad Alice: d’ora in poi se vuoi restare ferma devi cominciare a correre. “Restare ferma” indica l’equilibrio precario dei rapporti tra le specie, un equilibrio che si mantiene se le specie “corrono”: si corre per restare fermi. Un altro modo per esprimere lo stesso concetto prende spunto dalla geopolitica novecentesca: la corsa agli armamenti. Ogni specie si “arma” per restare in vita. Le conchiglie proteggono i molluschi dai predatori, ad esempio. Un granchio, con le sue chele, rompe le conchiglie più sottili, favorendo quelle più robuste; e saranno queste a riprodursi e a trasmettere robustezza alle generazioni successive. Lo spessore delle conchiglie, a sua volta, inibisce la predazione dei granchi con chele piccole, favorendo i granchi con chele robuste. A conchiglie robuste si risponde con chele robute. Il che selezionerà conchiglie sempre più robuste che, a loro volta, selezioneranno chele ancora più robuste. Il processo è stato chiamato anche escalation. Un altro termine militare, molto in voga durante la guerra del Vietnam.
La corsa agli armamenti tra Usa e Urss ho probabilmente contribuito al collasso dell’Urss, che ha dedicato talmente tante energie alle armi da non averne per cose forse più importanti. Questa corsa è ripresa, e l’Europa pianifica una corsa agli armamenti con la Russia. Se “loro” hanno le armi, nei ne dobbiamo avere di più. Abbiamo qualcosa da imparare dalla natura?
E qui entra in gioco il ministro Valditara che, dall’alto di una laurea in giurisprudenza, dubita dell’utilità di spiegare i dinosauri alle elementari. Credo che i dinosauri siano uno degli argomenti più graditi agli studenti delle elementari, rispetto alla noiosità di tante altre parti dei programmi. Ma non è questo il punto.
I dinosauri si sono estinti. Lasciamo stare per un po’ il fatto che da loro siano evoluti uccelli e mammiferi. I dinosauri hanno una caratteristica molto palese: sono grandi. E questo si spiega con un altro concetto ecologico evoluzionistico: la fuga nelle dimensioni. Una preda può sfuggire ai predatori con grande velocità di fuga, oppure nascondendosi, o producendo sostanze tossiche o veleni che la rendono ostica da avvicinare e ingerire, o con strutture difensive come spine e aculei. Alcune specie, però, “fuggono” diventando talmente grandi da essere invulnerabili ai predatori. Come gli elefanti e le balene, ad esempio. Nel loro caso non ci sono predatori altrettanto grandi, come invece avvenne per i dinosauri.
I dinosauri hanno ingaggiato una corsa agli armamenti con la fuga nelle dimensioni. Un grande erbivoro può sfuggire ai carnivori diventando grande, ma anche i carnivori possono diventare grandi. Basta pensare al tirannosauro e ai grandi erbivori come il brontosauro. Se si innesca questo processo le dimensioni tendono ad aumentare, e ogni aumento innesca altri aumenti. Una delle cause dell’estinzione dei dinosauri potrebbe essere proprio la corsa agli armamenti nella fuga nelle dimensioni. Gli animali di grandi dimensioni hanno esigenze individuali talmente grandi che gli ecosistemi che li sorreggono spesso non hanno risorse tali da garantirne il benessere e la sopravvivenza, ed ecco l’estinzione sia per le prede sia per i predatori. La storia della vita è segnata da causalità multipla: gli eventi non si scatenano per una sola causa (tipo il meteorite) ma per molte cause che concorrono a determinarli.
La storia della vita ha molto da insegnarci, anche per quel che riguarda la nostra storia. I dinosauri sono il paradigma della potenza e della grandezza, ma sono anche il paradigma dell’estinzione. I bambini sono affascinati da queste creature e la loro storia permette di affrontare e comprendere temi attualissimi, come la corsa agli armamenti che stiamo per intraprendere, e i pericoli connessi a aumenti dimensionali eccessivi.
La storia naturale e l’evoluzione non hanno grande rilievo nei nostri percorsi di formazione e sono osteggiati dai fondamentalisti religiosi, come l’ex vicepresidente del Cnr, Roberto De Mattei, un legionario di Cristo, che organizzò un convegno anti-evoluzionista presso la sede del Consiglio Nazionale delle Ricerche. Il ministro Valditara è stato preside della Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Europea di Roma, voluta e creata proprio dai Legionari di Cristo. I dinosauri della cultura tornano a far sentire la loro voce. E pensare che Francesco in Laudato Si’ cita cinque volte l’estinzione, e undici volte la biodiversità. Francesco chiede la conversione ecologica, premessa ineludibile per la transizione ecologica. Ma il ministro della Pubblica Istruzione e del Merito è di tutt’altra opinione.