Siamo al giro di boa, la convenienza è talmente alta che non ci sono più scuse: chi continua a inquinare e non fa nulla per fermare l’Apocalisse climatica è uno stupido che butta i soldi dalla finestra! E possiamo spazzare via le polemiche inutili.
Da decenni il fisico del Cnr Valerio Rossi Albertini, grande divulgatore, spiega ai politici che si potrebbe uscire dalle polemiche sul fotovoltaico installando pannelli lungo i guardrail delle autostrade. Migliaia di chilometri di strade… Sarebbe il più grande impianto fotovoltaico del mondo. Era una bella e inascoltata proposta 20 anni fa ma nel 2024 il costo all’ingrosso dei pannelli è sceso talmente che non farlo sarebbe da idioti.
In questi decenni centinaia di migliaia di ricercatori hanno trovato ogni possibile soluzione per ridurre lo spreco e l’inquinamento. Una corsa epica all’innovazione tecnologica, una battaglia contro il tempo condotta da un esercito di difensori dell’ambiente e dell’umanità, spesso osteggiati dal potere e boicottati dalle multinazionali.
Nel 2024 abbiamo assistito a un’ulteriore esplosione di nuove tecnologie e molte sono ormai arrivate alla produzione massiccia e quindi i prezzi sono crollati. In Finlandia sperimentano immense caverne sotterranee dove accumulano acqua bollente ottenuta da fonti rinnovabili in grado di fornire calore ed elettricità in modo continuo. Le tecnologie che permettono di ricavare calore ed elettricità dal calore del sottosuolo, hanno fatto passi enormi abbassando i costi e evitando il rischio di inquinamento.
Sono ormai migliaia le micro tecnologie sperimentate da piccole cooperative nel terzo mondo per ripulire i fiumi dalla plastica e riutilizzarla fabbricando mattoni e mobili.
Migliaia di piccole imprese stanno sviluppando tecnologie per recuperare ogni sorta di scarto vegetale: bucce di banane, arance, gusci di cocco…
I micro impianti di biogas costruiti in modo artigianale sono ormai milioni, lo stesso vale per la combustione pirolitica, senza fiamma e con pochi fumi, che permette a decine di milioni di famiglie di ridurre del 70% il consumo di legna per cucinare. E si evita così anche l’abbattimento degli alberi. E mentre il Brasile ha ridotto del 60% lo sfruttamento dell’Amazzonia il movimento dei piantatori di alberi ha fermato l’avanzata dei deserti in molte parti del mondo piantando miliardi di alberi con tecniche geniali.
La lista delle innovazioni è lunghissima e si arricchisce ogni giorno. Dall’8 all’11 maggio al Festival di Ecofuturo, a Roma, presenteremo una panoramica sui ricercatori e le imprese che stanno vincendo la guerra allo spreco inquinatore.
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