“Quello che è mancato è l’identificazione in stampatello della qualifica del certificante” delle firme. Così Michele Santoro, parlando ai giornalisti, ha commentato e spiegato, durante una conferenza stampa, l’esclusione della lista Pace Terra Dignità al Nord Ovest per le prossime elezioni europee.
“Mi chiedo: possiamo continuare a parlare dei morti sul lavoro e poi non succede niente? Possiamo dire che anche una sola morte è insopportabile ma poi non succede niente. Il presidente della Repubblica vuole continuare a celebrare questa messa stanca? O è inaccettabile o l’accettiamo?”, dice ancora Santoro. Parlando della guerra il giornalista prosegue: “I missili devono essere segreti o dobbiamo essere coinvolti in un dibattito in cui si dicono chiaramente i nostri obiettivi? Tutto si risolve dicendo che non manderemo soldati. Ma la cosa più grave è che non dicono che siano a un passo da questo. Putin le bombe nucleari tattiche le ha. Allora ai missili dove devono andare? Devono colpire Mosca? Oppure dobbiamo saltare in aria senza sapere il perché e senza dare la percezione alla gente di sapere ciò che sta succedendo”.
Tornando a parlare dei timbri mancanti per l’ammissione della lista, Santoro accusa la stampa: “È una vergogna che il giornalismo italiano non parli di queste cose. Io come collega mi vergogno del fatto che non se ne parli. Stiamo truccando la campagna elettorale”. Il riferimento, dice, è a “sondaggi” pubblicati “senza certificazione” e alla “par condicio ridotta a una barzelletta”.
L’attacco di Santoro poi tocca, senza nominarlo, anche il generale Vannacci, candidato in quota Lega, le cui sfilate sono quotidiane in tv. “Ogni giorno nei telegiornali vediamo questa sfilata, e qual è la notizia?”. Quindi il giornalista si chiede, sempre parlando dell’esclusione della lista, “cosa dice la Schlein? Cosa dice Fratoianni? Niente, tacciono”. “Ma che sistema è? Non è più un sistema democratico”, prosegue ancora Santoro, sottolineando che oggi parlare di destra e sinistra ha poco senso e che oggi “il campo viene diviso dalle posizioni che si hanno sulla guerra”.