Il calciatore marocchino ex Milan racconta cosa fece il compagno di squadra al suo rottweiler
Considerato come uno dei più grandi “what if” del calcio recente, nel corso della sua carriera Adel Taarabt ha vestito – anche se per soli sei mesi – la maglia del Milan. Intervistato ai microfoni de “La Gazzetta dello Sport” il fantasista marocchino ha ricordato la sua esperienza in Italia, tra grandi delusioni – come il rapporto con Filippo Inzaghi – e aneddoti divertenti: su tutti, Taarabt racconta “quella volta che Mario Balotelli portò agli allenamenti il suo rottweiler“.
Taarabt su Balotelli: “Ecco cosa gli disse il dottore per il suo cane”
Era il Milan di Kakà, Robinho e della coppia Taarabt-Balotelli. Estro in campo e fuori, giocatori fuori tra le righe…come dimostra l’aneddoto raccontato dal centrocampista marocchino ai tempi dell’esperienza in rossonero: “Una volta Mario arrivò all’allenamento con la Ferrari e il suo rottweiler dentro, a duecento all’ora. Andava così forte che il cane era completamente stordito. Sembrava un gatto. Il dottore gli spiegò che per un cane era deleterio andare forte”.
Su Filippo Inzaghi: “Suo fratello come allenatore sta facendo bene, lui invece…”
Un feeling mai sbocciato quello tra Taarabt e Filippo Inzaghi: l’allenatore decise di non riscattare il giocatore per la stagione successiva. Una scelta che, ancora oggi, il marocchino non si spiega: “Dopo soli due mesi dal mio arrivo a Milano si parlò del riscatto, ma in estate cambiò tutto. Inzaghi disse ai piani alti di non voler puntare su di me perché preferiva Cerci. Lo rispetto, ma sentirmi dire una cosa del genere no. Ora tutti vedono che carriera sta avendo come allenatore…”