“Siamo vicini al nostro presidente Toti, certi che abbia sempre agito nell’esclusivo interesse della Liguria. Auspichiamo che venga fatta chiarezza al più presto e che il presidente possa così dimostrare la sua più totale estraneità ai fatti contestati”. È il leghista Alessandro Piana, vicepresidente della giunta e assessore all’Agricoltura, il presidente facente funzione della Regione dopo l’arresto di Giovanni Toti per corruzione. Ai sensi dell’articolo 41 dello statuto, infatti, il vicepresidente “sostituisce il presidente in caso di impedimento temporaneo“, come si può di sicuro definire la situazione attuale, dato che il governatore è sospeso d’ufficio dalla carica in base alla legge Severino finché resterà agli arresti domiciliari. Ma la supplenza di Piana andrebbe avanti anche nel caso in cui la misura cautelare, a seguito dell’interrogatorio di garanzia, venisse convertita in quella meno grave dell’interdizione dallo svolgimento della funzione, che può avere una durata massima di dodici mesi. “L’attività amministrativa della Regione Liguria prosegue senza soluzione di continuità”, fanno sapere dal palazzo di piazza de Ferrari.
Anche il vicepresidente leghista, però, è stato di recente lambito da uno scandalo giudiziario. Per quanto Piana non sia mai stato indagato, infatti, il suo nome è emerso in un’altra inchiesta dei pm di Genova su festini vip a base di escort e cocaina: in particolare, l’assessore compare nelle carte come uno dei beneficiari delle prestazioni sessuali, avvenute in alcuni appartamenti privati nelle zone più esclusive della città. Il leghista ha sempre negato tutto: “Sono completamente estraneo alla vicenda, ho una famiglia per bene che mi ha insegnato cose sane e serie. Ho anche un figlio che sto educando molto bene e queste cose le voglio chiarire“, aveva detto nell’immediatezza, descrivendosi come vittima di un clamoroso errore giudiziario e paragonandosi addirittura a Enzo Tortora. Poi però, a margine del suo interrogatorio in Procura, ha rifiutato il confronto proposto dai magistrati con la supertestimone dell’indagine, una delle escort che lo hanno indicato come partecipanti alle serate a luci rosse (insieme ad altri professionisti della “Genova bene”).
Sarà Piana dunque a guidare la giunta ligure per i prossimi mesi, a meno che Toti non decida di dimettersi. La mossa converrebbe sicuramente al governatore sul piano giudiziario: abbandonando la carica, infatti, con ogni probabilità verrebbero considerate non più sussistenti le esigenze cautelari che hanno fondato l’arresto. In quel caso il vicepresidente resterebbe in carica per l’ordinaria amministrazione fino alle elezioni anticipate (il mandato scade a settembre 2025). E non è detto che a suggerire all’ex delfino di Berlusconi un passo indietro non siano gli stessi alleati, in particolare Fratelli d’Italia: “L’ipotesi delle elezioni anticipate in Regione a questo punto non si può escludere. E bisogna anche vedere le scelte che opererà Toti, magari per difendersi in modo più sereno preferisce dimettersi e cade tutto e si va al voto”, ha detto all’Ansa Matteo Rosso, deputato e coordinatore ligure del partito di Giorgia Meloni. “Questa vicenda ci è capitata tra capo e collo, una cosa del genere non ce la saremmo mai aspettata”, ha aggiunto.