“Il Censis ha descritto la società italiana nel suo ultimo rapporto come una società narcotizzata. Quello che sta succedendo in relazione alla vicenda di Gaza è uno degli emblemi della narcotizzazione: 35mila morti, di cui 25mila donne e bambini. E 20mila bambini sono ridotti alla fame. Ma come è possibile? Non c’è una reazione, un brivido, una parola di solidarietà“. È il duro j’accuse rivolto dal presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca contro l’Occidente in occasione di un incontro con l’ordine degli psicologi nell’ambito dell’iniziativa “La Campania delle eccellenze”.
Il politico aggiunge: “Hamas il 7 ottobre ha compiuto un atto di barbarie, ma non è che si risponde alla barbarie facendo dieci volte la barbarie o togliendo il pane ai bambini o lasciandoli senza ospedali, sapendo che sono bambini mutilati. E in Occidente non diciamo niente. Allora non è vero che in Occidente rappresentiamo la civiltà, siamo peggio degli altri perché abbiamo valori che contano a seconda delle situazioni e degli interlocutori. Questa è la verità. E stiamo trasmettendo questa narcotizzazione alle giovani generazioni”.
De Luca si sofferma immancabilmente sulla situazione italiana, non risparmiando scudisciate al governo Meloni e all’opposizione: “In questo momento De Luca è individuato come l’unica opposizione esistente in Italia sul piano politico e quindi diventa il bersaglio di atteggiamenti di vera e propria delinquenza politica da parte del potere. L’Italia che vedo io è in un vicolo cieco, abbiamo la cafoneria al potere e un’opposizione imbarazzante. Non è una bella situazione: non abbiamo classi dirigenti da nessuna parte, ma solo dei miserabili al governo di questo paese, salvo rare eccezioni”.
E sottolinea: “Nessuno ha voglia di combattere. Abbiamo tutti la propensione a essere amici di tutti. C’è una categoria del mondo politico: quella degli insaponatori, tutti flebili e fluidi, tutti amici di tutti. Nessuno ha voglia di dire a voce alta che i diritti dei cittadini italiani devono essere rispettati in tutto il paese e devono essere uguali dal Piemonte alla Sicilia. Ma chi volete che si faccia il sangue amaro? Quando organizziamo le manifestazioni a Roma contro l’autonomia differenziata, c’è sempre qualche imbecille che ci dice che dobbiamo essere calmi. Vi possano ammazzare”.
De Luca rincara: “Ormai non si scherza più, l’Italia è un paese al bivio non solo politicamente con la cafoneria al potere e un’opposizione flebile, ma anche dal punto di vista del destino della società e della democrazia italiana, che comincia a essere abbastanza sotto controllo. Alla fin fine – spiega – le distinzioni politiche rinviano al sistema di valori che si confrontano e all’idea di società che vuoi costruire e difendere. Oggi il modello di società a cui si guarda è frutto di un modello di società frutto di darwinismo sociale: gli ultimi, la povera gente, le aree di sofferenza sociale non contano nulla“.
E chiosa: “Qui si determina la differenza di orientamento e di valori: se l’area di sofferenza sociale è un problema per l’Italia e dare una mano alla gente che non ce la fa è un obiettivo di civiltà oppure è un fastidio o, nella migliore delle ipotesi, una realtà di fronte alla quale chiudere gli occhi. Oggi si confrontano due modelli di società. E io non vedo la consapevolezza necessaria rispetto a questo problema”.