È ufficialmente iniziata nell’Aula di Palazzo Madama la battaglia sul premierato elettivo. Il Senato ha dato infatti il via all’esame del ddl Casellati e, poco dopo, sono state respinte con un unico voto le pregiudiziali di costituzionalità presentate da M5s, Pd e Avs. I voti contrari sono stati 104, quelli a favore 54 e gli astenuti sono stati due. Le opposizioni hanno presentato quasi 3mila emendamenti e i dem hanno convocato un’assemblea straordinaria contro quella che la segretaria Elly Schlein ha definito “una accelerazione” del governo. Nel pomeriggio è iniziata la discussione generale.
Assemblea straordinaria del Pd – Subito dopo l’inizio della discussione del testo, la leader dem ha convocato un’assemblea straordinaria del gruppo di senatori: “Rispondiamo”, ha detto, “a un’accelerazione che vi chiedo di fermare che è dettata dalle ragioni più sbagliate, elettoralistiche e, pensate quanto sono fuori posto quando si tenta di manomettere la Costituzione. Vi chiedo di usare i vostri corpi e le vostre voci per fare muro rispetto a questo tentativo. Non potendo rivendicare risultati economici e sociali loro cercano di avanzare sul pericoloso terreno di premierato e Autonomia, nel cinico baratto, per avere qualcosa da sventolare alle Europee”. E ha continuato Schlein: “L’argomento della destra a sostegno del premierato è facile, furbo: è un “decidete voi”; ma dietro c’è un “decido io per tutti e per cinque anni”. La democrazia è più complessa, consiste nel fatto che i cittadini entro quei cinque anni possano ambire a incidere e anche a far cambiare idea al governo. Sono i pesi e i contrappesi che la destra chiama lacci e lacciuoli”. Per la segretaria Pd si colpisce il ruolo del Quirinale: “Dobbiamo anche saper dire (all’opinione pubblica ndr) che il Presidente della Repubblica è quello che in questi anni ha saputo garantire la stabilità del Paese e l’autorevolezza internazionale. E’ chiaro che se ci sono due presidenti con una legittimazione diversa, e se il Presidente del Consiglio è eletto direttamente, allora il Presidente della Repubblica non sarebbe più in grado di svolgere le sue funzioni, oltre a non poter piu nominare o sciogliere le camere e sarebbe solo un notaio”. Quindi Schlein ha annunciato: “Il 2 giugno faremo una grande manifestazione a difesa dell’Italia e dell’Europa, contro il premierato e l’Autonomia, perché noi siamo contro la disintegrazione dell’Italia e dell’Europa”.
Le richieste di modifica – Le stesse forze di opposizione hanno depositato quasi 3mila emendamenti al testo: 1400 di Alleanza Verdi Sinistra, 1300 dei dem e 180 del Movimento 5 stelle. Azione ne ha presentati una trentina che rilanciano il modello tedesco, mentre da Italia viva ne sono arrivati 14, con cui si ripropone il ddl del cosiddetto sindaco d’Italia. Il governo invece, ha depositato un emendamento all’articolo sulla gestione delle crisi di governo. Si tratta tuttavia di una modifica che opera solo un drafting linguistico, che rende più chiaro il contenuto del comma riguardante le situazioni di dimissioni del premier eletto. Tuttavia la presentazione di un emendamento da parte del governo riapre il termine per i sub-emendamenti.