Il mondo FQ

Ambiente

Ultimo aggiornamento: 7:52 del 9 Maggio

11mila metri di quadrati di parco cancellati per fare posto al cantiere Tav: così Vicenza rischia di perdere il suo polmone verde

Vicenza, cemento e cantiere al posto di 11mila metri di parco: per colpa della Tav a rischio il Bosco Lanerossi
0 seconds of 2 minutes, 9 secondsVolume 0%
Press shift question mark to access a list of keyboard shortcuts
00:00
02:09
02:09
 
Commenti

Non ci sono solo le 200 famiglie da espropriare e una città che cambierà sensibilmente i connotati e che per almeno nove anni dovrà fare i conti con l’inquinamento atmosferico, acustico, lo stato delle acque e la salute dei propri abitanti. A causa della Tav, Vicenza – patrimonio dell’Unesco col suo centro storico e le ville palladiane – rischia di perdere il polmone verde della città, il Bosco Lanerossi. Si tratta di un’area di ben 11mila metri quadrati attigua all’ex Pettinatura Lanerossi, chiusa dal 1994. Nel giro di 30 anni la superficie si è trasformata in un bosco selvaggio, abitato da cerbiatti e tassi e che presenta 75 specie vegetali diverse. Un patrimonio di tutta la città destinato a scomparire: a seguito della presentazione del progetto definitivo dell’Alta velocità, infatti, al posto dell’ex Lanerossi sorgerà il campo base e l’area di cantierizzazione a servizio dei lavori.

Per questo motivo la scorsa settimana centinaia di attivisti hanno occupato il bosco e dato vita a una serie di iniziative. “Stando al progetto di Iricav2 ed RFI la zona interessata dal cantiere industriale sarà proprio la zona boschiva – racconta Marco Zilio dell’assemblea degli attivisti – e non la struttura fatiscente dall’ex pettinatura che dovrebbe essere altrimenti sottoposta a bonifica. Riteniamo, per questo, che questo luogo debba essere difeso e protetto per la sua storia e la sua importanza naturalistica”. E mentre a giorni è atteso il verdetto del Tar, dopo il ricorso di Italia Nostra, sul progetto che riguarda il lotto 2 (Vicenza Ovest), l’abbattimento degli alberi viene dato come imminente – al massimo dieci giorni – poiché inserito nella fase di precantierizzazione (nell’area dev’essere svolta la bonifica bellica).

Mail: a.marzocchi@ilfattoquotidiano.it

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione