Come dorme preferibilmente la gente? Dato che è difficile fare sondaggi (non tutti si ricordano) o mettere sensori su volontari, per tentare un approccio più scientifico vengono usate telecamere a infrarossi. Così, per esempio, da uno studio rilanciato dal Telegraph è emerso che gli adulti esaminati dormivano per la maggior parte del tempo su un fianco, quindi sulla schiena e poi, più brevemente, sulla pancia. E che invecchiando si tende a preferire la posizione laterale. Ma la postura non è soltanto questione di gusti: potrebbe influire sulla qualità del sonno. Il titolo del recente articolo del Telegraph è di quelli a effetto: Perché la tua posizione nel sonno ti sta accorciando la vita. Di fatto, il modo in cui si dorme può influire sulla qualità del sonno e indirettamente peggiorare le condizioni di salute. Scopriamo insieme come.

Notti riposanti
Un buon sonno lo si coltiva anche durante il giorno, tra l’altro evitando la sedentarietà. Muscoli poco tonici e articolazioni rigide possono richiedere l’adozione di posizioni contorte che non migliorano di certo il problema. E poi lo si favorisce la sera, con le regoline ormai ben note: camera buia e silenziosa, regolarità negli orari, riduzione dello screen time serale ecc. Lo scopo? Agevolare il normale svolgimento del sonno nelle sue due fasi: REM (completo rilassamento muscolare e movimenti oculari rapidi) e non-REM (assenza di movimenti oculari e rallentamento progressivo di metabolismo e attività cerebrale). Questa corretta alternanza è fondamentale per prevenire le malattie cardiovascolari e il diabete (si ha infatti una regolazione di pressione e glicemia), ma anche la demenza, perché dormendo nel modo giusto il cervello mantiene le capacità cognitive e previene l’accumulo della proteina beta-amiloide, responsabile di malattie neurodegenerative come l’Alzheimer. Perciò la qualità del sonno è importante e passa pure attraverso una corretta posizione notturna. E anche se dormiamo profondamente, evitiamo comunque di risvegliarci rigidi e doloranti.

Posizione supina
È proprio questa a meritarsi la palma. “Pancia in su, braccia distese lungo i fianchi: quella supina è una posizione neutra che rilassa tutto il rachide”, esordisce il dott. Warner Mainini, farmacista e osteopata di Trecate (NO). In questa posizione la colonna vertebrale rimane quindi completamente rilassata, ma lo stesso vale per le spalle e per altre articolazioni. È però indispensabile un cuscino che rispetti la curva cervicale, cioè quello anatomico, o in alternativa il cuscino francese, a rullo, sostituibile con un asciugamano arrotolato. Posizionare correttamente la testa ha molti vantaggi. “Si favorisce l’apertura delle spalle e dei muscoli dorsali, si rilassa l’articolazione temporo-mandibolare (prevenendo il digrignamento notturno), si migliorano i problemi di cefalea e cervicalgia”. La posizione supina evita poi lo schiacciamento dei visceri e libera il diaframma, dando più spazio ai polmoni e facilitando la respirazione. “Inoltre favorisce una corretta circolazione e un corretto movimento fasciale e viscerale”. Normalmente è quindi l’ideale, ma non è adatta per tutti. Può essere fastidiosa in caso di mal di schiena (in questo caso ci si può aiutare con un asciugamano piegato e sistemato sotto le ginocchia) ed è inadeguata per chi soffre di russamento o di apnee notturne ostruttive – problematica quest’ultima che ovviamente va curata.

Posizione sul fianco
È una delle posizioni più adottate, ma può causare rigidità tanto nella spalla quanto nella mandibola sui cui si poggia. Non è certamente indicata per chi soffre di torcicollo, che alla mattina si sveglia quindi dolorante. È però la posizione consigliata in certi casi, per esempio per chi russa, ma anche per chi soffre di reflusso gastroesofageo o altri disturbi digestivi, tutte persone cui viene raccomandato di stendersi sul fianco sinistro, perché lo stomaco resta più in basso rispetto all’esofago. Il fianco sinistro è indicato anche per le donne incinte, mentre chi soffre di problematiche cardiache è meglio il fianco destro, per alleviare la pressione sul cuore. Per favorire l’allineamento dei fianchi e prevenire il mal di schiena si può sistemare un asciugamano piegato tra i polpacci.

Posizione fetale
Come suggerisce il nome, mima quella del feto: su un fianco, con le gambe piegate. “Non è consigliatissima. Potrebbe andare, usando un cuscino più alto per allineare il rachide cervicale. Ma resta il fatto che bisogna accavallare le gambe e si rischia che le vertebre ruotino. In più le ossa iliache comprimono i visceri”, avverte l’osteopata. Ne risente anche la respirazione profonda. Inoltre, non è insolito ritrovarsi al mattino con movimenti un po’ bloccati e dolori articolari. D’altro canto, questa posizione potrebbe aiutare chi russa, ha mal di schiena o è in dolce attesa. Per ridurre eventuali conseguenze negative, è preferibile non tenere le gambe troppo flesse e inserire un asciugamano piegato in mezzo alle ginocchia.

Posizione prona
È proprio sconsigliata. “Stare distesi a pancia in giù rende la respirazione più difficoltosa. Inoltre si crea una scorretta rotazione della cervicale”. Perciò i dolori al collo, ma anche alla schiena, sono praticamente garantiti e difficilmente se ne andranno al risveglio. C’è pure il rischio di svegliarsi più stanchi di prima, mentre la posizione supina garantisce un sonno tanto riposante che la mattina si è belli pimpanti. Perciò, per quanto possibile, è bene cercare di abituarsi gradualmente a stare a pancia in su.

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