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Che Europa vogliamo? Le prossime elezioni saranno determinanti per l’Agenda 2030

di Carlotta Riti

In una Parigi ancora segnata dell’eco del secondo conflitto mondiale, il 9 maggio 1950 pose le fondamenta per il destino dell’Europa che conosciamo oggi. In questa storica data, celebrata come Giornata dell’Europa, l’allora ministro degli affari esteri francese, Robert Schumann, annunciò la sua visione di una comunità europea fondata sulla solidarietà e sulla condivisione di risorse, volta a garantire un futuro di pace e prosperità per i popoli che ne fanno parte. L’importanza di quella dichiarazione permane ancora oggi, ricordandoci di superare le barriere nazionali per abbracciare un’identità europea condivisa, fondata sui valori di libertà, democrazia e uguaglianza.

Il 9 maggio di ogni anno, oltre a commemorare la dichiarazione fondante dell’Unione Europea, riflettiamo sulle sfide in continua evoluzione che l’Europa deve affrontare.

In un mondo in costante mutamento, c’è una necessità di agire insieme in modo più efficace per affrontare sfide globali. L’Unione europea non può più permettersi di concentrarsi principalmente sui problemi interni. Dalla lotta contro il cambiamento climatico alla garanzia della sicurezza sanitaria globale, l’Europa si trova di fronte a molteplici sfide che non può affrontare da sola. Tuttavia, gli eventi recenti hanno messo in luce delle crepe nella cooperazione e nella solidarietà internazionale, minando la fiducia nei confronti di partner cruciali come l’Africa, la quale potrebbe essere una leader nelle soluzioni climatiche per il mondo intero. Quindi è necessaria una visione strategica più ampia che dovrebbe includere una strategia mirata per promuovere la prosperità del “vicinato strategico” dell’Unione – tra cui l’Africa sub-sahariana – tra le priorità assolute.

Le imminenti elezioni europee ci pongono davanti un interrogativo fondamentale: quale rotta vogliamo tracciare per l’Europa? Ma soprattutto, qual è l’Europa che vorremmo? Milioni di italiani e italiane saranno chiamati a votare i loro futuri rappresentanti al Parlamento Europeo tra l’8 e il 9 giugno 2024. L’esito di queste elezioni sarà determinante, dato che il nuovo gruppo politico eletto rimarrà in carica fino al 2029, avvicinandosi così all’importante traguardo dell’Agenda 2030. Le preoccupazioni principali dei cittadini, secondo l’indagine Eurobarometro della primavera 2024 riguardano la povertà e l’emarginazione sociale (33%) e il sostegno alla sanità pubblica (32%). Inoltre, l’indagine ha anche dimostrato che il 75% dei cittadini dell’Ue è d’accordo che investire nei Paesi partner è fondamentale.

La campagna One Vote EU, condotta da 31 Youth Ambassadors provenienti da tutta Italia, sollecita i candidati al Parlamento Europeo di assicurare che l’Europa faccia da guida nel campo dello sviluppo, della lotta contro i cambiamenti climatici e delle malattie prevenibili. Gli Youth Ambassadors chiederanno ai candidati di firmare la dichiarazione d’intenti per sostenere un partenariato più equo con l’Africa, intensificare la lotta contro malattie mortali come l’Hiv/Aids, la tubercolosi e la malaria, perché nei paesi a basso reddito l’impatto del cambiamento climatico, dei conflitti e del debito mette a rischio i progressi sanitari.

Affrontare queste sfide in modo efficace richiede una rappresentanza politica orientata al futuro, una sinergia tra Stati membri e un impegno continuo ed innovativo per costruire un’Europa più unita e inclusiva, cosicché, come sostiene One Campaign, tutti, ovunque, possano condurre una vita dignitosa e ricca di opportunità.

Crediamo che trasformare gli ideali di libertà, democrazia e uguaglianza in azioni concrete sia essenziale per consentire all’Europa di rappresentarli pienamente. La democrazia ha vita solo con la partecipazione dei cittadini: attraverso il nostro voto alle elezioni europee potremo collaborare insieme attraverso la ricchezza delle nostre culture per costruire l’Europa che vorremmo.