A due giorni dal fallito attentato ai suoi danni Volodymyr Zelensky ha licenziato, con un decreto, il capo della Sicurezza dello Stato (Udo), Serghei Rud, incaricato anche della protezione personale del presidente. Il 7 maggio Kiev aveva reso noto l’arresto di due alti funzionari del servizio di sicurezza Sbu coinvolti in un complotto russo per uccidere il presidente ucraino. L’eliminazione del presidente ucraino doveva essere “un regalo gradito a Putin” per il suo insediamento.
L’ennesimo complotto per uccidere Zelensky questa volta era stato ordito in seno agli stessi servizi segreti incaricati di difenderlo. Il piano sventato, l’ultimo di una decina di tentativi di eliminare il leader ucraino, sembra però essere il più sofisticato tramato sinora da Mosca. Due colonnelli del servizio di sicurezza ucraino Sbu sono stati arrestati con l’accusa di far parte di un network di talpe pronte a colpire non solo il presidente ma anche il capo dello stesso Sbu, Vasyl Malyuk, e quello dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov. “È la prima volta che due ufficiali di alto rango passano al soldo di Mosca” aveva sottolineato il portavoce del servizio, Artem Dehtiarenko.
I due militari ora rischiano l’ergastolo per alto tradimento e pianificazione di un attacco terroristico. Non è chiaro quanto fosse estesa la rete di spie annidate negli apparati dello Stato ucraino, e se la caccia ai complici sia ancora aperta. Dal 2022, sono oltre 2.500 gli ucraini finiti sotto inchiesta per tradimento, altre 500 persone sono state accusate di aver fornito ai russi indicazioni strategiche per i micidiali bombardamenti contro basi militari e truppe.
Il piano sventato nei giorni scorsi prevedeva di eliminare Zelensky reclutando militari responsabili della sicurezza personale del presidente, che lo avrebbero dovuto prendere in ostaggio e poi uccidere. Per Budanov, invece, si ipotizzava un agguato con un missile di precisione, a cui avrebbe fatto seguito un attacco di droni ed eventualmente l’uso di granate anticarro per eliminare eventuali sopravvissuti. Uno dei due colonnelli finiti in manette avrebbe avuto il ruolo di fornire armi agli agenti infiltrati, comprese cariche esplosive e mine antiuomo. L’attacco si doveva consumare prima della Pasqua ortodossa, il 5 maggio scorso. In un audio, uno dei due arrestati ha confessato di aver ricevuto migliaia di dollari in contanti o versati su conti di familiari, ha fatto sapere la Bbc.
Solo una settimana prima del fallito attentato Zelensky aveva licenziato il capo della sicurezza informatica del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), Illia Vitiuk, che era stato già sospeso dal suo incarico a causa di un’indagine per sospetta corruzione.
Mondo
Dopo il fallito attentato Zelensky licenzia il capo della Sicurezza dello Stato
A due giorni dal fallito attentato ai suoi danni Volodymyr Zelensky ha licenziato, con un decreto, il capo della Sicurezza dello Stato (Udo), Serghei Rud, incaricato anche della protezione personale del presidente. Il 7 maggio Kiev aveva reso noto l’arresto di due alti funzionari del servizio di sicurezza Sbu coinvolti in un complotto russo per uccidere il presidente ucraino. L’eliminazione del presidente ucraino doveva essere “un regalo gradito a Putin” per il suo insediamento.
L’ennesimo complotto per uccidere Zelensky questa volta era stato ordito in seno agli stessi servizi segreti incaricati di difenderlo. Il piano sventato, l’ultimo di una decina di tentativi di eliminare il leader ucraino, sembra però essere il più sofisticato tramato sinora da Mosca. Due colonnelli del servizio di sicurezza ucraino Sbu sono stati arrestati con l’accusa di far parte di un network di talpe pronte a colpire non solo il presidente ma anche il capo dello stesso Sbu, Vasyl Malyuk, e quello dell’intelligence militare, Kyrylo Budanov. “È la prima volta che due ufficiali di alto rango passano al soldo di Mosca” aveva sottolineato il portavoce del servizio, Artem Dehtiarenko.
I due militari ora rischiano l’ergastolo per alto tradimento e pianificazione di un attacco terroristico. Non è chiaro quanto fosse estesa la rete di spie annidate negli apparati dello Stato ucraino, e se la caccia ai complici sia ancora aperta. Dal 2022, sono oltre 2.500 gli ucraini finiti sotto inchiesta per tradimento, altre 500 persone sono state accusate di aver fornito ai russi indicazioni strategiche per i micidiali bombardamenti contro basi militari e truppe.
Il piano sventato nei giorni scorsi prevedeva di eliminare Zelensky reclutando militari responsabili della sicurezza personale del presidente, che lo avrebbero dovuto prendere in ostaggio e poi uccidere. Per Budanov, invece, si ipotizzava un agguato con un missile di precisione, a cui avrebbe fatto seguito un attacco di droni ed eventualmente l’uso di granate anticarro per eliminare eventuali sopravvissuti. Uno dei due colonnelli finiti in manette avrebbe avuto il ruolo di fornire armi agli agenti infiltrati, comprese cariche esplosive e mine antiuomo. L’attacco si doveva consumare prima della Pasqua ortodossa, il 5 maggio scorso. In un audio, uno dei due arrestati ha confessato di aver ricevuto migliaia di dollari in contanti o versati su conti di familiari, ha fatto sapere la Bbc.
Solo una settimana prima del fallito attentato Zelensky aveva licenziato il capo della sicurezza informatica del Servizio di sicurezza ucraino (Sbu), Illia Vitiuk, che era stato già sospeso dal suo incarico a causa di un’indagine per sospetta corruzione.
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Tel Aviv, 16 mar. (Adnkronos) - Un missile lanciato dagli Houthi è caduto a Sharm el-Sheikh, nella penisola egiziana del Sinai. Lo ha riferito la radio dell'esercito israeliano, aggiungendo che l'Idf sta indagando per stabilire se il missile fosse diretto contro Israele.
Passo del Tonale, 15 mar.(Adnkronos) - Che l’aspetto competitivo fosse tornato ad essere il cuore pulsante di questa quinta edizione della Coppa delle Alpi era cosa già nota. Ai piloti il merito di aver offerto una gara esaltante, che nella tappa di oggi ha visto Alberto Aliverti e Francesco Polini, sulla loro 508 C del 1937, prendersi il primo posto in classifica scalzando i rivali Matteo Belotti e Ingrid Plebani, secondi al traguardo sulla Bugatti T 37 A del 1927. Terzi classificati Francesco e Giuseppe Di Pietra, sempre su Fiat 508 C, ma del 1938. La neve, del resto, è stata una compagna apprezzatissima di questa edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo forse a rendere ancor più sfidante e autentica la rievocazione della gara di velocità che nel 1921 vide un gruppo di audaci piloti percorrere 2300 chilometri fra le insidie del territorio alpino, spingendo i piloti a sfoderare lo spirito audace che rappresenta la vera essenza della Freccia Rossa.
Nel pomeriggio di oggi, dalla ripartenza dopo la sosta per il pranzo a Baselga di Piné, una pioggia battente ha continuato a scendere fino all’arrivo sul Passo del Tonale, dove si è trasformata in neve. Neve che è scesa copiosa anche in occasione del primo arrivo di tappa a St. Moritz e ieri mattina, sul Passo del Fuorn. Al termine di circa 880 chilometri attraverso i confini di Italia, Svizzera e Austria, i 40 equipaggi in gara hanno finalmente tagliato il traguardo alle 17:30 di oggi pomeriggio all’ingresso della Pista Ghiaccio Val di Sole, dove hanno effettuato il tredicesimo ed ultimo Controllo Orario della manifestazione.
L’ultimo atto sportivo dell’evento è stato il giro nel circuito, all’interno del quale le vetture si sono misurate in una serie di tre Prove Cronometrate sulla neve fresca valide per il Trofeo Ponte di Legno, vinto da Francesco e Giuseppe Di Pietra. L’altro trofeo speciale, il Trofeo Città di Brescia, ovvero la sfida 1 vs 1 ad eliminazione diretta di mercoledì sera in Piazza Vittoria, era stato anch’esso vinto da Aliverti-Polini.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Gli attacchi aerei non scoraggeranno i ribelli yemeniti, i quali risponderanno agli Stati Uniti. Lo ha scritto sui social Nasruddin Amer, vice capo dell'ufficio stampa degli Houthi, aggiungendo che "Sana'a rimarrà lo scudo e il sostegno di Gaza e non la abbandonerà, indipendentemente dalle sfide".
"Questa aggressione non passerà senza una risposta e le nostre forze armate yemenite sono pienamente pronte ad affrontare l'escalation con l'escalation", ha affermato l'ufficio politico dei ribelli in una dichiarazione alla televisione Al-Masirah.
In un'altra dichiarazione citata da Ynet, un funzionario Houthi si è rivolto direttamente a Trump e a Netanyahu, che "stanno scavando tombe per i sionisti. Iniziate a preoccuparvi per le vostre teste".
Damasco, 15 mar. (Adnkronos) - L'esplosione avvenuta nella città costiera siriana di Latakia ha ucciso almeno otto persone. Lo ha riferito l'agenzia di stampa statale Sana, secondo cui, tra le vittime della detonazione di un ordigno inesploso, avvenuta in un negozio all'interno di un edificio di quattro piani, ci sono tre bambini e una donna. "Quattordici civili sono rimasti feriti, tra cui quattro bambini", ha aggiunto l'agenzia.
Sana'a, 15 mar. (Adnkronos) - Almeno nove civili sono stati uccisi e nove feriti negli attacchi statunitensi su Sanaa, nello Yemen. Lo ha dichiarato un portavoce del ministero della Salute guidato dagli Houthi su X.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Sono lieto di informarvi che il generale Keith Kellogg è stato nominato inviato speciale in Ucraina. Il generale Kellogg, un esperto militare molto stimato, tratterà direttamente con il presidente Zelensky e la leadership ucraina. Li conosce bene e hanno un ottimo rapporto di lavoro. Congratulazioni al generale Kellogg!". Lo ha annunciato su Truth il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
Washington, 15 mar. (Adnkronos) - "Oggi ho ordinato all'esercito degli Stati Uniti di lanciare un'azione militare decisa e potente contro i terroristi Houthi nello Yemen. Hanno condotto una campagna implacabile di pirateria, violenza e terrorismo contro navi, aerei e droni americani e di altri paesi". Lo ha annunciato il presidente americano Donald Trump su Truth. Senza risparmiare una stoccata all'ex inquilino della Casa Bianca, il tycoon aggiunge nel suo post che "la risposta di Joe Biden è stata pateticamente debole, quindi gli Houthi sfrenati hanno continuato ad andare avanti".
"È passato più di un anno - prosegue Trump - da quando una nave commerciale battente bandiera statunitense ha navigato in sicurezza attraverso il Canale di Suez, il Mar Rosso o il Golfo di Aden. L'ultima nave da guerra americana ad attraversare il Mar Rosso, quattro mesi fa, è stata attaccata dagli Houthi più di una decina di volte. Finanziati dall'Iran, i criminali Houthi hanno lanciato missili contro gli aerei statunitensi e hanno preso di mira le nostre truppe e i nostri alleati. Questi assalti implacabili sono costati agli Stati Uniti e all'economia mondiale molti miliardi di dollari, mettendo allo stesso tempo a rischio vite innocenti".
"L'attacco degli Houthi alle navi americane non sarà tollerato - conclude Trump - Utilizzeremo una forza letale schiacciante finché non avremo raggiunto il nostro obiettivo. Gli Houthi hanno soffocato le spedizioni in una delle più importanti vie marittime del mondo, bloccando vaste fasce del commercio globale e attaccando il principio fondamentale della libertà di navigazione da cui dipendono il commercio e gli scambi internazionali. I nostri coraggiosi Warfighters stanno in questo momento portando avanti attacchi aerei contro le basi, i leader e le difese missilistiche dei terroristi per proteggere le risorse navali, aeree e di spedizione americane e per ripristinare la libertà di navigazione. Nessuna forza terroristica impedirà alle navi commerciali e navali americane di navigare liberamente sulle vie d'acqua del mondo".