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La società Stretto di Messina chiede più tempo per presentare i documenti integrativi sul Ponte. Salta il piano di Salvini

Pietro Ciucci, amministratore delegato della Società Stretto di Messina, come scritto dal Fatto l’aveva anticipato qualche giorno fa, ma ora è ufficiale. Sulle tempistiche per l’inizio dei veri lavori del ponte si getta la spugna. La società, nell’ambito della procedura di impatto ambientale in corso di valutazione, di concerto con il contraente generale Eurolink ha chiesto al ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica una sospensione di 120 giorni dei termini per la presentazione della documentazione integrativa richiesta che, con i nuovi termini temporali, sarà consegnata entro metà settembre 2024. “La decisione”, spiega Ciucci, “è motivata dalla eccezionale rilevanza dell’opera e riflette la volontà e il massimo impegno della Società nel fornire puntuali ed esaurienti risposte alle richieste di integrazioni e chiarimenti”.

Si tratta di integrazioni e chiarimenti “sugli elaborati tecnici del progetto definitivo del ponte sullo Stretto di Messina, presentate dalla Commissione Via e Vas del Mase. Alcuni approfondimenti prevedono indagini di campo, come ulteriori rilievi faunistici terrestri, batimetrici e subacquei, ai quali la Società intende dedicare la massima attenzione utilizzando pienamente i tempi consentiti dalla normativa“, ha detto ancora Ciucci. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, Matteo Salvini, si era posto, come ribadito lo scorso aprile, “l’obiettivo di arrivare all’avvio dei lavori entro l’estate 2024″. Ma il rinvio era nell’aria dopo che, lo scorso 16 aprile: gli enti competenti hanno chiesto 239 integrazioni alla documentazione presentata da Sdm ed Eurolink (consorzio guidato da Webuild).

“Ciucci, che da mesi racconta la favoletta che si trattasse di semplici osservazioni e suggerimenti, adesso chiede tempo non sapendo che pesci prendere. Il grande bluff è stato smascherato, ormai è chiaro a tutti che il progetto è una scatola vuota, che la relazione di aggiornamento altro non è stata che un copia/incolla e che nessuno si vuol più prendere la responsabilità di un clamoroso buco nell’acqua. Questo ponte è irrealizzabile, il re è nudo, oggi la SdM lo ha certificato”, scrive il comitato “Invece del ponte-Cittadini per lo sviluppo sostenibile dell’area dello Stretto” dopo la richiesta della società.

Il Mit dal canto suo ostenta serenità: “Il 2024 sarà l’anno del Ponte sullo Stretto: con senso di responsabilità, è stato ritenuto opportuno fare tutte le verifiche del caso – andando oltre i doveri previsti dalla legge – perché un’opera così rilevante a livello mondiale merita massima scrupolosità. È l’ennesima prova della serietà del progetto e delle intenzioni del governo. I lavori partiranno comunque nei prossimi mesi, dopo l’approvazione del Cipess”.