Musica in lutto. Lo storico produttore musicale americano dei Nirvana e chitarrista del gruppo noise-rock Shellac, Steve Albini, è morto a soli 61 anni a causa di un infarto, come ha riferito un ingegnere del suono dello studio di sua proprietà, gli Electrical Audio. Icona dell’underground e ispiratore di musicisti a mondiale, irriverente e critico verso l’industria musicale, Albini ha segnato la musica rock creando una vera e propria filosofia di registrazione e un stile unico, aggressivo, prepotente e dissonante che è diventato negli anni un vero e proprio marchio di fabbrica.
Albini è stato il guru della scena alternativa americana e produttore di diversi dei più importanti dischi della scena indipendente. La sua popolarità è legata alla produzione del terzo album dei Nirvana, “In Utero” nel 1993.
È stato un’icona della musica underground americana grazie a produzioni come “Surfer Rosa” dei Pixies, “Pod delle Breeders” e “Rid of Me” di PJ Harvey. Ha lavorato con decine di band che hanno segnato la storia alternativa del rock dagli Slint, ai Jesus Lizard, passando per Superchunk e Neurosis.
Nato in California nel 1962 e cresciuto nel Montana. L’incontro con la scena punk di Chicago quando era studente alla Northwestern University, lo portò a formare la sua prima band, i Big Black, poi fondò i Rapemen, per poi dare vita, a inizio Anni 90 agli Shellac. La band farà uscire la settimana prossima il suo nuovo lavoro “To All Trains”, il primo negli ultimi dieci anni.