Il mercato è in ripresa, è dominato dalle vetture ibride, agli italiani piace sempre più la formula del noleggio e le auto “Made in China” conquisteranno almeno il 7% di quota al 2030. Sono queste le principali evidenze del nuovo studio condotto da ANIASA e Bain & Company presentato a Roma, che ricorda come nel 2023 le immatricolazioni siano cresciute del 19%.
Una boccata di ossigeno per il settore – anche se rispetto al 2019, l’ultimo prima della pandemia, mancano all’appello 300 mila immatricolazioni – trainata dall’aumento delle vetture ibride, che rappresentano il 42% del mercato nel primo trimestre del 2024. I consumatori stanno abbandonando il diesel in favore della benzina ma, ad onore del vero, va sottolineato che questa “migrazione” sia anche dovuta a un’offerta di motorizzazioni diesel sempre più esigua da parte dei costruttori e riservata prevalentemente ai modelli di segmento superiore.
Da sottolineare pure come il canale del noleggio abbia raggiunto un nuovo record storico, avvicinandosi ai livelli degli altri Paesi d’Europa: rappresenta il 30% delle immatricolazioni nazionali. Non solo, il 33% delle nuove vetture elettriche ed il 53% di quelle ibride plug-in (le ibride ricaricabili) immatricolate in Italia sono a noleggio. La flotta di auto e veicoli commerciali leggeri “a nolo” ha raggiunto 1,3 milioni di unità e un giro d’affari di 14 miliardi di euro.
“Sempre più aziende e privati, complice l’incertezza relativa all’alimentazione da scegliere e le limitate capacità di spesa a fronte di listini in continuo aumento, preferiscano prendere una vettura a noleggio, anziché acquistarla”, spiega il Presidente ANIASA, Alberto Viano: “Una scelta che consente agli automobilisti di scaricare il ‘rischio tecnologico’ del veicolo sugli operatori di noleggio e di accedere, a canoni mensili più contenuti, a vetture green altrimenti difficili da comprare. Questo trend, solo rallentato dall’effetto annuncio degli incentivi negli ultimi mesi, è destinato a consolidarsi ulteriormente nei prossimi anni e l’accelerazione del ricambio del parco circolante nazionale non può che passare da una maggiore diffusione delle forme di mobilità pay-per-use”.
Infine, tornano a crescere le cosiddette auto-immatricolazioni, meglio conosciute come Km zero: “La quota di immatricolato “Km0” a fine 2023 ha superato il 10%”, si legge in una nota ufficiale; “con il 2023 si è infatti invertito l’ordine dei fattori: ora la domanda è tornata ad essere potenzialmente inferiore all’offerta, con conseguenze pericolose per gli operatori. L’inversione del trend sta portando già in alcuni casi ad una riduzione dei prezzi e l’Europa sta già sperimentando una stabilizzazione nella crescita delle vendite di veicoli elettrici, soprattutto a causa della diminuzione degli incentivi”. L’attesa di questi ultimi, annunciati dal Governo, ha peraltro frenato negli ultimi mesi gli ordini e le nuove immatricolazioni.