Una nube chimica di zolfo – generata dalla reazione con l’acido solforico – si è sprigionata questa mattina, intorno alle 8, dalle piscine di Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, provocando l’intossicazione di 101 persone. L’impianto privato si trova, infatti, in prossimità di molte scuole – sono circa 2mila gli studenti della zona – e per questo motivo è scattato subito l’allarme. Gli intossicati, per lo più ragazzi tra i 14 e i 19 anni hanno iniziato a tossire e lacrimare. Secondo una prima ricostruzione, la nube sarebbe stata originata da un incidente durante i lavori di manutenzione ai depuratori dell’impianto. Il tecnico della ditta di materie chimiche – la Piccinini Chimica Srl di Reggio Emilia – incaricato dell’intervento, ha portato nell’impianto dell’acido solforico, sostanza usata per abbassare il Ph dell’acqua. E, secondo una prima ipotesi, sarebbe stato proprio l’acido, venendo a contatto con un’altra sostanza, a innescare la reazione chimica sprigionando una nube di zolfo.
Immediati i soccorsi. Sul posto la polizia locale, i vigili del fuoco, i carabinieri di Guastalla e la prima cittadina Camilla Verona. Alcuni dei ragazzi intossicati, come riferito dalla sindaca, sono stati immediatamente trasportati in ospedale per accertamenti nelle strutture di Guastalla, Reggio Emilia e Montecchio. Ad essere ricoverato anche il tecnico che stava operando con l’impianto di depurazione, investito dalla nube tossica. Nessuno comunque risulta essere in pericolo di vita. E, secondo quanto riferito dalla prima cittadina, la situazione è rientrata poco dopo. L’incidente è avvenuto appena 48 ore dopo un caso simile a Milano, quando 28 bambini sono rimasti intossicati – tre dei quali portati in ospedale – alle Piscine “Jaracandà” di via Procaccini, nella zona di corso Sempione.